Da bandiera a riserva, la strana involuzione di Marchisio

Fino a poco tempo veniva considerato una delle bandiere della nuova Juventus. Il “principino” è stato uno dei principali artefici del primo scudetto di Antonio Conte, diventando protagonista della Serie A e della Nazionale. Poi la lenta decadenza, iniziata lo scorso anno con l’arrivo di Pogba e conclusasi con una serie di infortuni. Oggi Claudio Marchisio è una riserva, eppure c’è chi continua a dire che rimane uno dei migliori centrocampisti italiani attualmente in circolazione.

Dna bianconero. Nato a Torino nel gennaio del 1986, Marchisio è un’esempio di juventinità. È cresciuto nelle giovanili della Juventus. Inizia la sua carriera come attaccante, indossando la numero dieci. Per alcuni era un predestinato, ha un talento fuori del comune e la Juventus se lo tiene stretto per tutte le trafile giovanili. Nella stagione 2005-2006, quando la Juve era allenata da Fabio Capello, viene spesso convocato in prima squadra, ma per debuttare deve aspettare l’anno successivo, quando la Juve gioca in Serie B. L’allora tecnico bianconero Deschamps lo trasforma in titolare in poche partite, e con 25 presenze è uno degli artefici del ritorno in A.

La consacrazione di Marchisio avviene con l’arrivo del suo attuale allenatore Antonio Conte, nella stagione 2011-2012. L’allenatore salentino fa si che le migliori caratteristiche del giovane centrocampista bianconero escano fuori e insieme a Pirlo e Vidal forma un centrocampo di alta qualità; inserimenti, corsa, gol, assist, Marchisio in pochi mesi ha un exploit che stupisce tutti. Nello scudetto della Juve invincibile c’è anche la sua firma: 36 presenze e 9 reti. Nell’estate del 2012 Prandelli lo porta ad Euro 2012 come titolare inamovibile della Nazionale. Secondo alcune statistiche dell’Uefa Marchisio è uno dei migliori giocatori azzurri dell’Europeo, pur non riuscendo mai a segnare, ed insieme a Pirlo e Buffon è l’unico giocatore a non essere mai sostituito.

L’involuzione di Marchisio avviene con la scelta della Juventus di aumentare la qualità a centrocampo. Più concorrenza, in pratica. Alla Juve arriva il giovanissimo Paul Pogba dal Manchester United. Dopo un’inizio timido il francese si ritaglia un ruolo importante in uno – a detta di molti – dei migliori centrocampi d’Europa. Realizza una serie di gol spettacolari e Conte col tempo sembra non volersene più privare. Nell’ultima parte di campionato pur di non togliere Marchisio – che nella stagione 2012-2013 è ancora un perno del centrocampo della sua Juve – Conte lo sposta più avanti, posizionandolo dietro la punta centrale: è un 4-5-1 con cui la Juve chiude il campionato totalizzando 9 vittorie di fila e vincendo il secondo scudetto consecutivo dominato sin dall’inizio.
L’estate che segue per Marchisio è simile a quella vissuta prima dell’arrivo di Conte, quando sembrava con le valigie in mano pronto a cambiare aria. Monaco, Manchester United e Arsenal sono alcune delle tante squadre a lui interessate. La Juventus all’inizio nicchia, sa che privarsi di uno dei migliori centrocampisti in rosa può indebolirla. Si parla di 25, 30 milioni di euro. Lui impegnato in Confederation Cup con la nazionale sembra turbato da un possibile abbandono e fa sapere di voler parlare presto con la società. Le voci di mercato persistono per tutto il precampionato, ma Marchisio rimane alla Juve. In lui Conte vuole ancora puntare, ma nella sfida di Supercoppa contro la Lazio – vinta dalla Juve per 4-0 – Marchisio si infortuna e a sostituirlo è proprio Pogba, autore del vantaggio bianconero. È un’infortunio serio che lo costringe a star fuori 3 mesi. Nel frattempo Pogba sembra ormai essersi pianamente integrato e Vidal è sempre più decisivo.

Il rientro è faticoso, la dinamicità – sua migliore qualità – sempre lontana da quella vista qualche anno fa. Per alcuni è solo questione di tempo e fiducia, per altri è che Pogba e Vidal sono molto più forti, e Pirlo è Pirlo. Ma è proprio l’ex Milan a dare spazio a Marchisio: un suo leggero infortunio infatti permette a Conte di schierarlo in mezzo ai cinque di centrocampo. Il 12 gennaio 2014 a Cagliari entrato dalla panchina firma il suo primo gol stagionale e Conte gli affida le chiavi del centrocampo per le partite successive. Pirlo però è insostituibile e tornato in buone condizioni si riprende il suo posto. Ecco che Marchisio si risiede in panchina. Fino a domenica prossima quando Marchisio tornerà titolare, in casa contro il Chievo, Conte sembra intenzionato a ridargli fiducia. Sarà l’ultima?

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