Angela Merkel propone la creazione di una rete europea anti-spionaggio

La cancelliera tedesca Angela Merkel lo scorso anno fece pubblicamente pressione sull’Unione Europea, per obbligare le Internet Company americane a rendere note le identità degli utenti, le cui informazioni sono archiviate nei loro data center.

Stavolta però la Merkel fa sul serio. Come ha anticipato nel discorso fatto via podcast, pubblicato lo scorso sabato sul sito del governo, andrà prossimamente a Parigi a discutere di questa proposta con il presidente francese Francois Hollande.
La proposta consisterebbe nel creare una specie di “Internet Europeo” più sicuro, per tagliare fuori dalle comunicazioni gli americani ed evitare qualsiasi tipo d’azione di spionaggio, agevolando la privacy e la sicurezza delle comunicazioni.

L’eventuale creazione di questo network, eviterebbe che i dati inviati via mail attraversino l’Atlantico.
Angela Merkel spiega «Costruire questa rete di comunicazioni che parli europeo e non più americano, bypassando gli Stati Uniti dove non sono per niente soddisfacenti per quanto riguarda la privacy dei cittadini, gli standard di protezione dei dati personali, è un’idea innovativa che mi sta davvero molto a cuore».
La Merkel è infatti molto adirata dopo le rivelazioni della “talpa” Edward Snowden, che ha confessato di aver intercettato tramite i servizi segreti di Washington anche la cancelliera.

La Merkel ha affermato anche di disapprovare le multinazionali della Rete come Facebook e Google, che pongono la propria base operativa in Paesi con una scarsa salvaguardia per i dati e contemporaneamente in Paesi con un’alta salvaguardia, proprio come la Germania. Il premier tedesco ha aggiunto inoltre «Parleremo con la Francia per poter trovare un metodo per mantenere un alto livello di protezione. Come già detto, le mail e gli altri dati dei cittadini europei non devono attraversare l’Atlantico.»

A tale proposito due esperti del settore, Paolo Lezzi e Andrea Rangore, hanno spiegato al Sole 24 Ore i pro e i contro che implicherebbe l’attuazione della proposta della Merkel.
Lezzi, esperto di sicurezza informatica e amministratore delegato di Maglan Europe, multinazionale israeliana specializzata in information security, spiega che «L’idea del premier tedesco è piuttosto vaga e pone diverse domande sulla propria reale efficacia. La nascita di questo network comporterebbe una, non scontata, volontà di condivisione di intelligence tra i Paesi membri. Inoltre, tale rete necessiterebbe senz’altro di un’enorme attività di governo e monitoraggio, con costi molto elevati e tantissimo tempo per crearla. Per difendere i dati, si devono utilizzare sistemi di criptazione avanzata dai livelli governativi a quelli del business, e la tecnologia da adottare dovrà essere totalmente sviluppata e certificata in Europa. A questo proposito, dovremmo dunque privarci di alcune comodità comunicative americane come: Google, Microsoft, Apple, Facebook, Twitter, LinkedIn, Skype e molti altri ancora».

Rangore, direttore degli Osservatori Ict del Politecnico di Milano del Polimi, dice invece che «La proposta della Merkel è un’opportunità per l’Europa, che potrebbe svegliarsi in materia di web creando una propria rete di comunicazioni. Se ciò verrà fatto, ci saranno ovviamente importantissime ripercussioni economiche da non sottovalutare».

Finora la Cina è l’unica nazione che ha “bloccato” l’espansione tecnologica statunitense creando una propria autonomia di internet e, una compagnia, Deutsche Telekom, sta lavorando a un progetto per mantenere in Germania tutto il traffico web non rivolto verso l’esterno. Ora è il momento dell’Europa.

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