Enrico Fulgenzi, Jesino, classe 1986 si è laureato campione italiano Porsche cup lo scorso anno con un duello avvincente durato fino all’ultima gara.
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Chi é Enrico Fulgenzi? Dove nasce la tua passione per la velocità? Come hai iniziato?
Sono un figlio d’arte, la mia passione nasce così, seguendo mio padre Fernando che è stato un pilota di successo in Italia negli anni 90’, questa iniziazione congiunto al mio innato senso di competitività mi ha portato ad innamorarmi del motorsport e specialmente delle competizioni in circuito in cui ho debuttato tardi a 19 anni per dare priorità allo studio, ma in tutto quel tempo di attesa avevo “studiato” bene i segreti dell’arte della guida in pista osservando maniacalmente tutti i dettagli ed ascoltando le esperienze di mio padre.
Come si diventa campione italiano Porsche cup?

Qual é la maggiore difficoltà da superare per praticare gli sport motoristici in Italia?
Semplice, il sostegno finanziario. il motorsport è uno sport in cui è necessario denaro. all’inizio della propria carriera ovviamente nessun team (sopratutto nelle categorie inferiori dove si inizia a gareggiare) è disposto ad investire 1€ su di te. Si tratta quindi di trovare degli sponsors disposti ad appoggiarti. io sono stato fortunato in primis a trovare già qualche porta aperta grazie alle esperienze passate di mio padre e poi in seguito ad ottenere risultati ed incrementare il mio seguito di sponsors.
Tu sei anche proprietario, manager, pilota. Come fai a conciliare tutto?

Voci di corridoio ti davano al volante di un 991 nella “Mobil 1 Supercup”, il campionato internazionale, ipotesi che non sembra confermata, soprattutto dopo l’altra voce, quella che ti vorrebbe correre in Germania per la 911 GT3 Cup.
Si dovranno aspettare la Porsche Supercup, sono vicino nel firmare un accordo con un team straniero. sarà una grande emozione e una grande sfida essendo anche l’unico pilota italiano presente.
E per quanto riguarda la Heaven motorsport?
La Heaven difenderà il titolo nella Porsche Carrera Cup Italia dove, dopo la mia migrazione nella Supercup, avrà in Jimmy Antunes, Svizzero, classe 1994 il proprio alfiere su cui puntare tutto. reputo Jimmy un grande talento e penso che coadiuvato dai miei suggerimenti ci potrà regalare grandi soddisfazioni.
Parliamo di preparazione fisica, so che oltre ad essere un gran pilota sei un giocatore di basket, come ti prepari fisicamente e quanto conta la preparazione fisica negli sport motoristici?
Conta molto, non perché servano doti spiccate particolari, ma è necessario avere un fisico e un cuore super allenato per rispondere nella maniera più efficiente all’enorme stress fisico dato dal dispendio di liquidi che causerebbe, nel caso il fisico non rispondesse eccellentemente, una perdita di lucidità ed efficienza mentale essenziali per ottenere prestazioni.

Penso che Jesi con i suoi pro e i suoi contro sia la culla ideale per la vita di uno sportivo. é una città tranquilla, a dimensione d’uomo, che non concede troppi svaghi e ti dà la possibilità di rimanere concentrato sul tuo obbiettivo e di poterlo coltivare al meglio. Credo quindi che non sia una casualità ma un effetto delle caratteristiche e condizioni socio-climatiche della città di Jesi.
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