Un altro pezzo di Cinecittà chiude: al suo posto un Parco divertimenti

Si chiamerà Cinecittà World e sarà il più grande parco a tema mai realizzato in Italia dedicato al mondo del cinema. Il nuovo Parco divertimenti sorgerà a Roma – Castel Romano lungo la Via Pontina, al posto dei Dino Studios realizzati negli anni ’60 da Dino De Laurentis, ed è stato strategicamente posizionato in prossimità di uno dei più famosi centri commerciali Outlet.

Luigi Abete, presidente della società Cinecittà Parchi responsabile della realizzazione del progetto, promette che non sarà il solito parco tematico ma un luogo dove il visitatore potrà essere trasportato sulla linea di confine tra realtà e finzione dei set cinematografici. Nel nuovo Parco, infatti, ci si divertirà perchè si verrà coinvolti attivamente in veste di regista, attore, tecnico delle luci e maestranze varie del mondo del cinema.

Il progetto avviato nel 2003 ha avuto, come spesso accade in Italia, un lungo iter burocratico ed è stato rilanciato nel 2009 dalla giunta Alemanno. Se verranno rispettate le previsioni, il Parco aprirà a maggio di quest’anno pronto ad affrontare il periodo di vacanze estive con una prima fase che prevede la realizzazione di 38 attrazioni inframmezzate da aree all’aperto, teatri al chiuso, numerosi ristoranti e negozi di gadget estese su una superficie di circa 23 ettari. Le aree a tema sono state ideate dallo scenografo Dante Ferretti (vincitore di due premi Oscar) ed ispirate alle scene dei più famosi film realizzati negli studios di Cinecittà a Roma (come Gangs of New York e Ben-Hur).

Oggi il progetto è inserito tra le 23 priorità del II° Polo Turistico della Capitale. L’investimento complessivo per la realizzazione del nuovo parco divertimenti supera i 500 milioni di euro, gestiti da Cinecittà Parchi e derivanti per l’80% da Cinecittà Entertainment e per il restante 20% da Generali. Il gruppo è sostenuto anche dal colosso Compagnie des Alpes, società francese che gestisce numerosi impianti sciistici tra Francia e Italia e possiede 21 parchi divertimenti in Europa (France Miniature, Parc Asterix e Dolfinarium per citarne solo alcuni). L’investimento iniziale dovrebbe essere compensato dagli oltre 3 milioni di visitatori annui previsti, al servizio dei quali saranno impiegati a regime 2.500 addetti, tra impiegati fissi e stagionali. Ma già si pensa all’espansione Cinecittà World 2, con la realizzazione di strutture ricettive e aree verdi in cui saranno esposti i veri set cinematografici e scenografie utilizzate nei film realizzati a Cinecittà negli anni di attività.

Luigi Abete pone l’accento sulle potenzialità di sviluppo in termini di occasioni per le imprese e di occupazione. Alla società di gestione sono già giunte 40 mila domande di lavoro per il parco ma solo qualche centinaio accederà al periodo di formazione finalizzato all’assunzione. Ma contro il piano di ristrutturazione di Abete si sono schierati i lavoratori della Hollywood sul Tevere che ritengono che questo nuovo business sia più uno schiaffo alla cultura italiana che un’opportunità di sviluppo per il territorio e che sono convinti che porterà a nuovi licenziamenti smantellando un altro marchio italiano di indiscussa fama internazionale.

La storia cinematografica di Cinecittà, iniziata durante il fascismo come strumento di propaganda e continuata grazie al successo delle colossali produzioni americane degli anni cinquanta ’50, ha generato, infatti, negli anni un ampio indotto legato sia alle produzioni che alla commercializzazione dei film. Dalla fine degli anni ’60, però, con lo sviluppo della televisione, la fine delle produzioni kolossal di carattere storico e la parallela crisi dell’industria cinematografica italiana, Cinecittà cominciò a perdere il primato tecnico e produttivo che l’aveva resa mitica, anche se negli ultimi anni i teatri di posa hanno avuto un certo rilancio grazie ad alcune grosse produzioni americane e alla realizzazione di fiction tv e reality show.

Numerosi incendi, di dubbia origine, e il trasferimento di molte importanti produzioni presso gli Studi Elios di Via Tiburtina in questi ultimi anni hanno però minato la ripresa delle attività. L’incendio della casa del Grande Fratello del dicembre dello scorso anno è stato solo l’ultimo cattivo presagio, per il quale è stato comunque aperto un fascicolo di inchiesta presso la Procura di Roma.

Un vero incubo questo per decine di famiglie e per i sindacati dei lavoratori che, visti i tristi precedenti in altre importanti realtà imprenditoriali italiane, non credono che esista un vero piano industriale con garanzie occupazionali per gli attuali dipendenti.

Quando a maggio aprirà questo nuovo parco probabilmente l’economia del territorio ricomincerà a girare diversificando il turismo di Roma, ma di certo le attrazioni del Parco non potranno mai nemmeno uguagliare le più famose attrazioni (se vogliamo banalmente chiamarle così…) offerte dall’immenso patrimonio culturale della Capitale e, altrettanto probabilmente, il Parco contribuirà a spegnere gli ultimi riflettori sulla storia cinematografica italiana della Fabbrica dei Sogni costruita in 76 anni di storia e che sembra destinata ormai al ruolo di redditizio brand.

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