Oscar 2014, le curiosità della 86esima edizione dalla A alla Z

Si avvicina la cerimonia di premiazione degli Oscar 2014, il momento più emozionante dell’anno per i cinefili doc che da settimane si arrovellano sui pronostici e record di ogni sorta, spulciando tra decenni e decenni di Oscar in cerca di un’indicazione su chi potrebbe essere il vincitore. Ma la domanda che incuriosisce più di tutte è sempre la stessa: in quanti modi l’86esima edizione degli Academy Awards potrebbe fare la storia? Quali record sono stati segnati dalle nominations e quali lo saranno a premi consegnati? Per arrivare preparati alla notte delle stelle facciamo un riepilogo tra statistiche, numeri e curiosità dell’edizione in corso, in rigoroso ordine alfabetico.

A – Quest’anno, per la prima volta dal 1994, nella categoria “Migliore attrice” non ci sono interpreti alla prima candidature. Nella categoria, l’unica a non aver ancora vinto una statuetta è Amy Adams, alla sua quinta nomination all’Oscar in carriera. Il film in cui recita, “American Hustle” è il secondo film dopo “Reds” (1981) ad aver ottenuto nomination nella categoria miglior film, miglior regia, migliore sceneggiatura e in tutte e quattro le cinquine degli attori. L’altro è un altro film di David O. Russel, “Il lato positivo” (2012)

B – Quella per “Nebraska” è la seconda nomination della carriera per Bruce Dern, 77 anni. La prima fu per il ruolo da non protagonista per “Coming Home”, 35 anni fa.

C – Canzoni. Si esibiranno durante la notte delle stelle Pharrell Williams con “Happy” (Cattivissimo Me 2) e Karen O con “The Moon Song” (Her), entrambi alla prima nomination della carriera. Seconda candidatura invece per gli U2 con “Ordinary Love” (Mandela: long walk to freedom). La prima volta della band irlandese fu nel 2002 quando composero “The Hands that built America” (da Gangs of New York). Ma per la categoria “Best song” l’attenzione è tutta per Bobby Lopez. Se dovesse vincere con la canzone “Let it go” (da Frozen), sarebbe il 12esimo, e più giovane, artista ad aver vinto tutti e quattro i principali premi Americani dello spettacolo, ovvero: Emmy, Grammy, Oscar e Tony award, raggiungendo personaggi come Rita Moreno, Audrey Hepburn, Mel Brooks e Whoopy Goldberg.

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D – David O. Russell è l’undicesimo regista della storia ad aver ottenuto la terza candidatura in quattro anni: The Fighter (2010), Il lato positivo (2012) e American Hustle. Gli altri sono pesi massimi di Hollywood, tra cui: Clint Eastwood, Frank Capra, Billy Wilder, John Ford e William Wyler.

EEsordi. Per il secondo anno consecutivo, un attore è stato nominato all’esordio sul grande schermo. L’anno scorso c’era la piccola Quvenzhané Wallis (“Re della terra selvaggia”), quest’anno ce ne sono addirittura due: Lupita Nyong’o che fresca di diploma alla Yale School of Drama è stata scelta da Steve McQueen per “12 anni schiavo”, e Barhad Abdi, l’ex autista di limousine che in “Captain Phillips” si è ritrovato a recitare accanto a Tom Hanks.

F“The Wolf of Wall Street”, tra quelli candidati, è il film che in assoluto usa di più la parola “f—k”. Sul numero delle volte in cui viene pronunciata c’è incertezza: alcuni dicono 569, altri 544, altri ancora 506. A detenere il record della “scurrilità” finora, un altro film di Scorsese “Quei bravi ragazzi”, con 300 “f—k” documentati.

G – Si dice che i Golden Globes anticipino gli Oscar. Negli ultimi tre anni gli attori nominati ai Golden Globes (10 tra le categorie principali e 10 tra gli interpreti non protagonist) sono stati più o meno gli stessi candidati anche agli Academy Awards, con una corrispondenza di 15 a 20 (nel 2011 e 2012) e 16 a 20 (nel 2013). Quest’anno sono ben diciannove gli attori con la doppia nominations ai Globes e agli Academy. L’unico ad essere stato snobbato ai premi della Hollywood Foreign Press Accociation è Jonah Hill, il 18esimo su 260 tra attori e attrici che dal 2001 sono stati nominati agli Oscar senza ricevere una candidatura ai Sag e ai Globe. Mentre Tom Hanks, Emma Thompson e Daniel Bruhl sono rispettivamente il 20esimo, 21esimo e 22esimo interprete (su 260 complessivi) ad avere sia la candidatura ai Sag e ai Globes ma non quella agli Oscar.

H – Harvey Weinstein, re di Hollywood. Quest’anno sono undici le nomination ottenute dai quattro film in gara prodotti dalla Weinstein Company (quattro per “Philomena”, due per “August: Osage County”, due per “The Grandmaster”, e one una ciascuno per “Mandela,” “Cutie and the Boxer” e “20 Feet From Stardom”). Hayao Miyazaki, con la candidatura del lungometraggio di animazione “Si alza il vento”, ottiene la terza nomination della carriera, diventando anche l’autore più nominato nella storia della categoria.

I – Italia. “La grande bellezza” è il 29esimo film italiano candidato all’Oscar come “Miglior film in lingua straniera”. Al nostro paese la nomination all’Oscar mancava dal 2005 con il film della Comencini, “La bestia nel cuore”. Con la candidatura di Sorrentino l’Italia riduce poi lo svantaggio dalla Francia (36 film candidati), e in caso di vittoria riuscirebbe addirittura a superarla diventando il paese con più Oscar vinti (13).

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J – A 23 anni, Jennifer Lawrence è la più giovane attrice con all’attivo già tre nomination all’Oscar per “Un gelido inverno”, “Il lato positivo” (ha vinto la statuetta) e quest’anno con “American Hustle”. Teresa Wright ne aveva 24 quando ottenne la sua terza candidatura nel 1942. Se la Lawrence vincesse l’Oscar come miglior attrice non protagonista, sarebbe la terza attrice a vincere due statuette consecutivamente e la più giovane interprete con due Oscar all’attivo. Niente comunque a che vedere con il record del compositore John Williams arrivato quest’anno alla sua 49esima candidatura (“Ladra di libri”). Williams è la persona (vivente) più nominata all’Oscar, anche se il record assoluto è ancora detenuto da Walt Disney (59).

L – Leonardo DiCaprio e l’Oscar: una storia infinita. Nonostante abbia recitato in sette pellicole candidate come “miglior film”: Titanic (1997), Gangs of New York (2002), The Aviator (2004), The Departed (2006), Inception (2020), Diango Unchained (2012) e The Wolf of Wall Street, per lui si tratta solo della terza candidatura come miglior attore (e la quarta in totale). In caso di vittoria però, per lui sarebbe il primo Academy Awards della carriera.

MMeryl Streep continua a fare la storia del cinema mondiale. La nomination per “I segreti di Osage County” è la 18esima in carriera per l’attrice che può già da tempo fregiarsi del titolo di attore vivente più nominato. Ha vinto già tre Oscar per “The Iron Lady” (2012), “La scelta di Sophie” (1983), e “Kramer vs. Kramer” (1980). In caso di vittoria quest’anno la Streep raggiungerebbe un altro traguardo storico: quello delle 4 statuette, finora detenuto da Katherine Hepburn.

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N – I film con più nominations quest’anno (10) sono “American Hustle” e “Gravity”. Solo nove invece per il favorito alla vittoria “12 anni schiavo”, mentre “Dallas Buyers Club”, “Nebraska” e “Captain Phillips” sono tutti e tre a quota sei. Cinque candidature poi per “Her” e “The “Wolf of Wall Street”. Tre per “Philomena”.

O – Il nome ufficiale della statuetta è “Academy Award of Merit”. Il nome “Oscar” in realtà è solo un soprannome le cui origini non sono molto chiare. La teoria più accreditata attribuisce la paternità del nome ad un commento fatto da Margaret Herrick, bibliotecaria dell’Academy, che vedendo la statuetta per la prima volta disse: “Assomiglia a mio zio Oscar!”.

PPrima volta. Otto dei venti attori nominati quest’anno sono alla loro prima candidatura all’Oscar: Barkhad Abdi, Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Sally Hawkins, Jared Leto, Matthew McConaughey, Lupita Nyong’o and June Squibb. Prima volta anche per Alfonso Cuaron e Steve McQueen nella categoria “Miglior regista”. Con questa candidatura, McQueen diventa il terzo regista di colore ad aver raggiunto il traguardo della nomination all’Oscar. Prima di lui solo John Singleton (Boyz ‘n the Hood) and Lee Daniels (Precious).

R – Robert Redford ha già vinto due Oscar, uno alla regia (per Ordinary People) e l’altro alla carriera nel 2002, ma non ha mai vinto la statuetta per una sua interpretazione. La non-candidatura per “All is Lost” ha fatto gridare all’ennesima snobbatura.

S – La più grossa sorpresa di quest’anno è di sicuro la candidatura di Jonah Hill per “The Wolf of Wall Street”, ma anche quella di “Philomena” che ha fatto fuori molti dei titoli favoriti alla nomination come “Miglior film”. Tra questi “Saving Mr. Banks” e “Blue Jasmine”. Gli snobbati più illustri sono senza dubbio le due co-stars di “Saving Mr. Banks”. Tra le sei candidature di “Captain Phillips” manca quella di Tom Hanks (e anche quella per il regista Paul Greengrass). Nonostante la gradevole performance nel film che racconta le origini di Mary Poppins, Emma Thompson è stata completamente snobbata dalla categoria “Migliore attrice protagonista”. Triste anche l’indifferenza dell’Academy verso James Gandolfini (“Enough Said”) che sarebbe potuto essere il nono attore nella storia a ricevere una candidature postuma.

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T – La storia degli Oscar dimostra che spesso ad essere premiati sono gli interpreti che giocano di più sul cambiamento fisico. Tra le trasformazioni più notevoli che possiamo annoverare quest’anno ci sono quelle di Matthew McConaughey, Jared Leto e Christian Bale.

U – L’ultima volta che Julia Roberts è stata nominata (e ha vinto) all’Oscar: tredici anni fa per il film “Erin Brokovich”. Molti anni di attesa anche per Spike Jonze, nominato per la sceneggiatura di “Her” a quattordici anni dalla candidatura come “Miglior regista” per il film “Essere John Malkovich” (2000)

VVerità. Sei delle nove pellicole candidate all’Oscar prendono spunto da storie realmente accadute: “American Hustle” sull’operazione ABSCAM degli anni ’70; “12 anni schiavo” esplora invece l’odissea di Solomon Nothup, un uomo di colore nato libero e venduto come schiavo; “Dallas Buyers Club”, “Philomena” e “The Wolf of Wall Street” sono biopic rispettivamente di Ron Woodroof, Philomena Lee e il broker Jordan Belfort; infine “Captain Phillips” si basa sulla vicenda del dirottamento di una nave da parte di pirati somali nel 2009.

W – Con Blue Jasmine, Woody Allen aggiunge un altra candidatura (la 16esima) al suo record personale di sceneggiatore più nominato all’Oscar. E’ anche il top-winner della categoria, con ben tre statuette (Io e Annie, Hannah e le sue sorelle, Midnight in Paris).

Z – Zero vittorie. Nella storia degli Oscar i film con più nomination, ma con zero statuette all’attivo, sono stati: Due vite, una svolta (1977), Il colore viola (1985), entrambi con undici candidature e più di recente Gangs of New York (2002), con 10 nominations.

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