Cyber attacco: lo scontro tra Ucraina e Russia si sposta sul web

Lo scontro tra Russia ed Ucraina si è spostato dallo spazio reale a quello virtuale: gli hacker si sono trasformati in militari che attaccano dall’interno il nemico per isolarlo.

Il cyber attacco, cioè la guerra in rete, è iniziato martedì sera, quando sul sito filosovietico Russian Today, la parola “russi” è stata sostituita con “nazi”. Gli informatici sovietici hanno riportato i contenuti della pagina web alla normalità dopo poche ore, ma non sono riusciti a dimostrare da chi e soprattutto da dove fosse stato sferrato l’attacco. Non ci sono state rivendicazioni di alcun gruppo estremista ucraino, così il Cremlino non ha rilasciato alcuna dichiarazione sull’accaduto.

Da mercoledì le reti delle telecomunicazioni ucraine hanno però dei problemi. «È in corso un attacco alla telefonia IP da giorni sui telefoni cellulari dei parlamentari ucraini” ha dichiarato Valentyn Nalivaichenko, capo dei servizi di sicurezza del paese, la SBU, Sluzhba Bezpeky Ukrayiny.
«Nei cavi di ingresso della Urktelecom in Crimea sono state installate apparecchiature che bloccano il mio telefono, come quelli degli altri deputati, indipendentemente dalla loro appartenenza politica»
Eppure l’Ucraina inizialmente si era dichiarata tranquilla riguardo ad un cyber attacco. «I nostri smanettoni sono fantastici» aveva detto solo qualche giorno fa Taras Kuzio, esperto della School of Advanced International Studies, ma oggi invece il Governo si dichiara impreparato.

Sull’accaduto la Russia non ha rilasciato dichiarazioni, ma nessuno nutre dubbi sulla sua responsabilità. Già nel 2007 l’Estonia, in guerra con lo stato sovietico, aveva subito una serie di attacchi distributed denial of service (DDos) che indirizzavano tutti i computer verso un unico sito, impedendo quindi la comunicazione. Nel 2008 un’azione analoga è stato inflitto alla Georgia per isolare il suo governo prima dell’attacco russo.

I governi di tutto il mondo stanno rassicurando i propri cittadini sull’accaduto e soprattutto sulla supremazia informatica sovietica. «Per quanto la Russia abbia sicuramente buone capacità di cyberwarfare, ovvero di compiere operazioni militari attraverso il cyberspazio, non è in condizione di paralizzare completamente i servizi informatici sia civili che militari di una nazione» ha detto Stefano Mele, avvocato dell’Istituto Italiano di Studi Strategici Niccolò Macchiavelli, «attualmente in questo settore può svolgere operazioni di attacco mirate, tese più che altro ad intimidire la popolazione e la leadership come nel caso dell’Ucraina, poiché tutti siamo dotati di un ottimo sistema di difesa cyberspazio». Tutta questa tensione digitale, per un attimo, ci proietta fra le immagini al limite della fantascienza del famoso film Matrix.

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