Padoan ha presentato a Bruxelles i piani del governo Renzi

Ieri mattina il ministro dell’economia Padoan ha presentato all’Eurogruppo i programmi economici del nuovo governo, assicurando agli altri Paesi membri che il taglio sul cuneo fiscale sarà coperto in modo permanente da riduzioni di spesa.
Secondo il ministro il Pil dell’Italia crescerà soltanto dello 0,6% e non dell’1,1% così come previsto inizialmente dal governo Letta.

In ogni caso Padoan ha rassicurato i partner europei sugli impegni presi dal nuovo governo, sostenendo che la spending review non rappresenta solo un mezzo per ottenere risorse ma soprattutto una riforma strutturale per cambiare i meccanismi di spesa.
Secondo il ministro la priorità rimangono, in ogni caso, le politiche della crescita e dell’occupazione.

Naturalmente Padoan non ha potuto non chiedere un po’ di tempo affinchè possano rendersi visibili i primi risultati del nuovo governo visto che l’unico parametro di giudizio sulle riforme strutturali è quelle del medio termine.
Le riforme in programma, illustrate dal ministro, sono le stesse del governo precedente con la differenza, però, che il governo Renzi “intende accelerare”.
La priorità italiana è la crescita perché sarà dalla spinta che si riuscirà ad imprimere al Pil che dipenderà l’assestamento dei conti pubblici, punto sul quale i colleghi europei insistono.
L’Europa pressa su molti punti ma fino ad ora non è venuta molto incontro all’Italia, bloccando sul nascere l’idea di usare una parte dei fondi comunitari per ridurre il cuneo fiscale.

Il governo punterà, quindi, su crescita ed occupazione, attraverso la riduzione delle tasse sul lavoro ed il programma di privatizzazioni predisposto dal governo Letta.
All’incontro di oggi non si è parlato, naturalmente, solo dei programmi italiani ma si è affrontata anche la questione relativa agli aiuti a Grecia, Portogallo e Cipro.
Il confronto, che si chiuderà domani nella riunione Ecofin, ha come obiettivo quello di mettere d’accordo i Paesi membri sulla procedura da seguire per i fallimenti delle banche.
Una soluzione che, però, è ancora lontana e non si esclude che si possa trovare nell’Eurofin del mese prossimo.

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