Manchester: il kamikaze non ha agito da solo

Proseguono le indagini sull’attentato avvenuto a Manchester al termine del concerto di Ariana Grande. A detta di Mike McCaul, il deputato americano che presiede l’House Homeland Security Committee americano: “Non abbiamo a che fare con un lupo solitario, c’è un network di terroristi ispirati dall’Isis”. Dai primi rilevamenti sembra infatti che per l’attentato sia stato usato un esplosivo Tapt, lo stesso ritrovato nelle stragi di Parigi e Bruxelles. L’ordigno, presente nello zaino del kamikaze è risultato quindi troppo sofisticato per far credere ad un’azione solitaria.

Il The Guardian, intanto, rende noto che oltre al kamikaze Salman Abedi sono stati già disposti 8 fermi e che tra questi figurano quello del padre e del fratello di Salman. Quest’ultimo, proprio come il fratello maggiore, aveva giurato fedeltà all’Isis. Nelle ultime ore, inoltre, anche un secondo fratello di Salman Abedi sarebbe stato arrestato in quanto sospettato di aver pianificato un altro attentato in Libia. L’uomo dopo aver ammesso di aver giurato fedeltà all’Isis si è rimangiato la parola. Ci sono però diverse prove che dimostrano una connessione tra la famiglia di Salman Abedi a gruppi ultrà.

Ora è caccia alla cellula che si pensa possa essere ancora attiva e pronta ad agire. Un sospetto che ha spinto il governo di Londra, insieme al comitato di emergenza Cobra, ad innalzare il livello di allerta a “critico”, ovvero al livello massimo. Un evento che non accadeva da circa 10 anni ma che è stato considerato indispensabile al fine di prevenire e contrastare altri eventuali attacchi. Per lo stesso motivo a Londra e nel resto del paese sono stati disposti militari e poliziotti armati. Buckingham Palace, intanto, si è vista costretta a sospendere la secolare tradizione del cambio della guardia.

Fonti: Immagine presa da ansa.i

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