Usa: rapita a 11 anni, ha avuto due figli dal suo aguzzino

Corre l’anno 1991 quando a South Lake, piccolo centro al confine tra California e Nevada, Jaycee Dugard, una ragazzina di 11 anni, viene rapita alla fermata del bus. Due uomini scendono da un’auto spuntata fuori all’improvviso, strattonano la ragazzina e le puntano una pistola alla tempia. Dopo di che la afferrano e se la portano via con loro, mentre il patrigno di Jaycee tenta disperato di inseguire l’auto con la sua bici.

La piccola Jaycee finisce ad Antioch, dove viene ‘accolta’ dalla famiglia del suo rapitore. Nancy Garrido, moglie del criminale, non è contenta di quel nuovo arrivo in famiglia, ma per evitare problemi asseconda in tutto e per tutto l’uomo che ha sposato.

Phill e Nancy quindi rinchiudono Jaycee in una sorta di box nel bel mezzo del loro giardino ed è lì che la terranno segregata per anni: il ruolo della ragazzina, in tutto ciò, sarà appagare i desideri e gli istinti sessuali del suo rapitore; quei desideri che evidentemente la moglie Nancy non ha mai saputo soddisfare.

La donna è consapevole che il marito abusa della bambina praticamente tutte le notti, ma preferisce non farci caso, preferisce chiudere un occhio. Anche quando Jaycee rimane incinta della sua prima bambina, Nancy ci passa bellamente sopra; e la stessa cosa accade quattro anni dopo, quando Phill avrà dalla bambina che ha rapito la sua seconda figlia.

Nessuno del posto sospetta che dietro la folta vegetazione del giardino si possa nascondere una bambina, segregata per anni e rimasta incinta dal suo stesso aguzzino. E pensare che questa cittadina non è nuova a cose di questo genere: a pochi isolati dalla casa di Phill e Nancy abitano due stupratori e un noto molestatore di bambini.

Passano gli anni, Jaycee Dugard viene scoperta e liberata quasi per caso, e lo fa tra le sofferenze più atroci visto che anche lei, come molte altre vittime di rapimento, finisce per soffrire della Sindrome di Stoccolma. Oggi Jaycee è una donna che vive con la madre, la sorellastra e le figlie. Grazie all’aiuto della sua famiglia e degli psicologi ha potuto riprendere in mano la sua vita, pur tra mille difficoltà, mentre Phillip Garrido e Nancy, i rapitori, scontano in carcere una condanna molto lunga.

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