Daniela Poggiali, l’infermiera killer è tornata in libertà: innocente

La Corte d’Appello di Bologna ha assolto Daniela Poggiali, l’ex infermiera dell’ospedale Umberto I di Lugo accusata di aver ucciso un’anziana paziente e per questo ribattezzata “l’infermiera killer”.

La donna, nel processo di primo grado, era stata condannata all’ergastolo per essersi macchiata dell’omicidio di Rosa Calderoni, una paziente di 78 anni che era stata ricoverata da poche ore e a cui Daniela aveva probabilmente iniettato una dose letale di potassio.

I giudici della Corte d’Appello avevano disposto una perizia medico legale sul corpo della vittima, e dalle 70 pagine di fascicolo non è più emersa alcuna dimostrazione che potesse incriminare Daniela della morte della paziente. Si diceva infatti che il quadro clinico della 78enne fosse solo in parte compatibile con una somministrazione eccessiva di potassio, ma al tempo stesso si stabiliva che la donna non potesse essere morta per “causa patologica naturale a insorgenza acuta”.

Daniela Poggiali pertanto è già tornata in libertà senza aver scontato alcunché, e a quanto pare anche le foto – inequivocabili – che la ritraggono ironizzare sui cadaveri dell’ospedale vengono considerate a questo punto “una semplice goliardata”. La presunta infermiera killer è quindi stata accompagnata in carcere alla Dozza a ritirare i suoi effetti personali, per poi poter fare rientro a casa, in quel di Giovecca. Anzi, foto diffuse in rete dimostrano che Daniela, nella prima notte di libertà, se l’è addirittura andata a spassare a una festa nella Bassa Romagna.

C’è tuttavia un’altra porta aperta che non dovrebbe far stare tranquilla l’infermiera: la Procura potrà fare ricorso alla Corte di Cassazione e riaprire di nuovo un caso che desta ancora molti sospetti.

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