Toscana, 16enne spacciava droga per sopravvivere

Un ragazzino di 16 anni arrivato dal Marocco e senza fissa dimora spacciava droga in Pineta, a Viareggio. La polizia l’ha sorpreso a vendere stupefacenti, lui ha provato a scappare e a disfarsi della droga, gli agenti l’hanno placcato e lui ha cercato di divincolarsi. Così, insieme alla denuncia per spaccio, ha collezionato anche la resistenza a pubblico ufficiale. Addosso al ragazzo, la polizia ha trovato 43 dosi di cocaina pari a 50 grammi, 7 pezzi d’hashish per 16 grammi, e 530 euro.

Essendo senza fissa dimora, il ragazzino non fa parte dei programmi di accoglienza e assistenza. Un irregolare come tanti che circolano per l’Italia. Vengono in Italia pieni di speranza in un futuro migliore ma immancabilmente si trovano a scontrarsi con una realtà ben diversa.

Arrivano e non trovano lavoro, non hanno permesso di soggiorno, non hanno una vera casa, e quando la fame morde e la disperazione è a mille, eccoli pronti per l’arruolamento: schiavi nell’esercito dei venditori abusivi, o peggio ancora della malavita che gestisce la droga. Ma i buonisti non hanno mai voluto prendere atto di questa realtà. Ora che s’avvicinano le elezioni politiche provano a riposizionarsi. Un film già visto.

La Polizia ha fatto il suo. Gli agenti in borghese appostati in Pineta per i servizi antidroga hanno visto lo sprovveduto pusher che provava a vendere la sua merce, sono intervenuti, l’hanno arrestato. Cosa ne sarà di lui importa a qualcuno? Che scuola di vita troverà nel carcere minorile? E che farà se sarà rimesso in libertà? Siamo tutti pronti a piangere quando bambini e ragazzini muoiono nella traversata del Mediterraneo. Di quelli che invece ce la fanno a raggiungere la Terra Promessa, però, c’importa davvero qualcosa?

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