L’Ue rinnova l’uso del Glifosato: insorgono gli ambientalisti

A cosa servono i summit dei paesi più industrializzati per discutere su come risolvere l’inquinamento ambientale se poi ognuno agisce per conto proprio? A cosa serve parlare di salvaguardia della salute del cittadino se poi i paesi dell’UE votano in modo favorevole per il rinnovo della licenza del glifosato, un diserbante ampiamente utilizzato e al centro di grandi preoccupazioni ambientali?

Solo la Francia sembra per certi versi parzialmente d’accordo con questo provvedimento, anche se la sua direttiva non è di un diniego completo ma piuttosto un’intenzione di eliminarlo entro i prossimi tre anni. Caro Presidente Macron in questo lasso di tempo quanti vittime tra i suoi connazionali dovrà alla fine contare?

La sostanza chimica è probabilmente cancerogena a detta di uno studio, ma altri scienziati negano che ciò sia vero. Che siano forse al soldo della Monsanto e dei vari produttori che producono il glifosato?

Molte piante vengono uccise da questa sostanza chimica, riducendo la biodiversità che è necessaria per molti insetti e altri animali. In che modo? Unito ad altre sostanze, il glifosato penetra all’interno delle piante e blocca un processo enzimatico fondamentale per la produzione di alcune proteine necessarie per la loro crescita. Un danno notevole per l’ambiente.

L’unico modo affinché non accada questa “mattanza” è modificare geneticamente quelle piante più sensibile all’azione del glifosato. Ma non si farebbe prima ad eliminarlo dalla circolazione? E’ questa la domanda che molte associazioni ambientaliste si stanno ponendo per il momento del tutto invano.

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