Il Biotestamento è legge: l’Italia segna un’altra pagina storica

Dopo il via libera da parte della Camera dei Deputati, che si era espressa favorevolmente il 20 aprile scorso, anche il Senato in queste ore ha dato l’ok alla legge sul Biotestamento: con 180 sì, 71 no e 6 astenuti, l’Italia segna un’altra pagina storica nella conquista dei diritti civili.

Un’approvazione, questa, che è stata resa possibile soltanto grazie al metodo del “canguro” che ha scavalcato molti emendamenti ostruzionistici. A favore del ddl hanno votato il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, ma anche Ala, Mdp e Sinistra Italiana. Dalla parte del no Lega e Forza Italia, con quest’ultima che ha comunque lasciato libertà di coscienza ai suoi parlamentari.

Tra gli emendamenti cassati dal Senato anche quello che ha visto come primo firmatario Gaetano Quagliarello (Idea), che molto semplicemente chiedeva che idratazione e nutrizione venissero sempre assicurati al malato e quindi non considerati come “cura” ma come “trattamento di sostegno vitale”. E infatti la legge, libera dalla proposta Quagliarello, prevede che il paziente possa rifiutarsi di ricevere anche nutrizione e idratazione.

Il cuore della legge è racchiuso nell’articolo 1 e nell’articolo 4, dove si stabilisce che “nessun trattamento sanitario può essere iniziato o portato avanti se privo del libero consenso della persona interessata” e che “ogni persona capace di intendere e volere, in previsione di una eventuale futura incapacità di autodeterminarsi, può, attraverso disposizioni anticipate di trattamento, proferire le proprie convinzioni circa i trattamenti sanitari da permettere o rigettare, comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali”.

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