Licenziamenti Rolls Royce, la nota azienda produttrice di turbine esubera 9000 lavoratori. I numeri del risparmio e la reazione veemente dei rappresentanti dei lavoratori
Iniziano a farsi sentire pesantemente i danni economici provocati dal lockdown prolungato e la conseguente chiusura di molte aziende per prevenire al massimo l’espandersi della pandemia di coronavirus. Il produttore di turbine Rolls Royce ha annunciato che dovranno esserci inevitabilmente circa 9000 esuberi, quasi il 18% dei suoi 52.000 dipendenti complessivi. “L’impatto del coronavirus su Rolls Royce ma anche sull’intera industria dell’aviazione è stato devastante – ha affermato Rolls Royce – abbiamo dovuto prendere obbligatoriamente dei provvedimenti per ridurre i nostri investimenti nel 2020 e far resistere finanziariamente il nostro business. Purtroppo l’attività commerciale nel mercato aerospaziale avrà bisogno di anni per tornare ai livelli che avevamo fino a pochi mesi fa.” Il piano di riorganizzazione è stato dettato dal drastico calo della domanda nel settore aeronautico scatenato dalla pandemia, che inevitabilmente ha portato a una riorganizzazione della società.”
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Licenziamenti Rolls Royce, i numeri del risparmio
“Non c’è cosa più brutta di sentirsi dire che hai perso il lavoro, ma purtroppo dobbiamo prendere decisioni difficili per permettere al nostro business di superare questo periodo critico”, ha chiosato il ceo di Rolls Royce Warren East. La riorganizzazione dovrebbe portare l’azienda a risparmiare circa 1.3 miliardi di sterline annui, e punta a tagliare anche le spese di impianti e altre aree di costo.
L’annuncio ha generato l’immediata reazione da parte dei rappresentanti dei lavoratori, che hanno accusato l’azienda di “vergognoso opportunismo”. L’azienda durante il lockdown ha avuto accesso ai sussidi pubblici stanziati per la crisi, scaricando allo Stato il pagamento dell’80% dei lavoratori , giustificando poi i licenziamenti sul fatto che l’aiuto statale sarà solo temporaneo.
