Walter Tobagi morì 40 anni fa: cosa resta di un giornalista scomodo

A quarant’anni dal suo assassinio per mano di una banda armata, Walter Tobagi è ancora uno dei migliori esempi del giornalismo Italiano.

Walter Tobagi fu un brillante giornalista e scrisse per varie testate. Da giovanissimo lavorò per qualche mese all’Avanti! di Milano per poi passare ad Avvenire, ma nel 1972 passò al Corriere della Sera. Lì dimostrò di essere un eccellente cronista politico e fu impiegato come inviato sul campo per i fatti di terrorismo. Infatti al Corriere della Sera seguì tutte le vicende che riguardarono gli anni di piombo, dalle Brigate rosse ai Prima Linea passando per tutte le altre bande armate. Però il 28 maggio 1980, sotto casa sua, fu ucciso dalla Brigata XXVIII marzo con cinque colpi di pistola. Quel giorno si chiude nel peggiore dei modi l’attività di Tobagi, giornalista sempre documentato ed animato dalla voglia di far conoscere i fatti.

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Walter Tobagi, il giornalista contro le bande armate

via Walter Tobagi Spoleto
via Walter Tobagi a Spoleto

Walter Tobagi, con il suo impegno al giornalismo e il suo studio del sindacato, diventa presidente dell’Associazione lombarda dei giornalisti. Egli non rimane inerme di fronte all’ impoverimento del giornalismo, denunciando la precarizzazione e la mancanza di libertà. Ma proprio intorno agli anni ’70 i giornalisti sono vittima del terrorismo rosso, che uccide giornalisti del calibro di Carlo Casalegno. Walter Tobagi, parlando della morte di Casalegno, annovera i terroristi tra coloro che vogliono far tacere la stampa, compromettendo il lavoro dei giornalisti. Il giornalista milanese afferma, con un tono duro, che i giornalisti non accettano nè avvertimenti mafiosi nè che saranno impauriti da azioni criminali.

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Non sono samurai invincibili: il pezzo contro le Brigate Rosse

Uno dei pezzi più famosi scritto da Tobagi si chiama Non sono samurai invincibili e al suo interno ci sono riflessioni sull’andamento delle bande armate. Il giornalista conclude l’articolo confermando che le Brigate rosse non sono invincibili, anzi, hanno falle nel proprio sistema. Infatti molte confessioni, continua Tobagi, vengono fuori non dalla paura, ma dai vari dissensi interni della banda criminale. Nonostante questo, Tobagi continuò a lavorare sapendo di essere nel mirino delle bande armate del tempo, non fermandosi mai neanche di fronte alla paura.

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Stasera in tv su Rai Storia: Walter Tobagi, odiato senza ragione

La Rai ha deciso di dedicare una serata speciale a Walter Tobagi, scomparso 40 anni fa per mano delle Brigate Rosse. Stasera, in prima visione tv, andrà in onda il documentario di Alessandro Chiappetta “Walter Tobagi, odiato senza ragione”, regia di Agostino Pozzi. Il ricordo di Tobagi sarà trasmesso a partire dalle 21.10 su Rai Storia (canale 54), con ricordi di sua figlia Benedetta, gli amici e colleghi Antonio Ferrari, Marco Sassano, Massimo Fini e Giancarlo Perego, con l’ex magistrato Armando Spataro.

 

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