Google Chrome abbandonerà la terminologia “blacklist” e “whitelist”

Google Chrome introdurrà terminologie tecniche “più neutre” a sostegno del movimento Black Lives Matter.

Il team di sviluppo di Chrome, il popolare browser di Google, ha comunicato di avere intenzione di eliminare ogni forma surrettizia di razzismo dal linguaggio tecnico. È una conseguenza delle numerose proteste in molte città statunitensi per la morte dell’afroamericano George Floyd. La scelta di Chrome rientra in una serie di decisioni prese per manifestare solidarietà, condivisione e vicinanza al movimento Black Lives Matter.

Già dall’autunno scorso tra le indicazioni presenti nelle guide ufficiali alla programmazione in codice su Chrome è presente l’invito a utilizzare espressioni “socialmente e razzialmente neutre”. Ai programmatori è richiesto di evitare per esempio parole come “blacklist” e “whitelist”. Meglio preferire le espressioni equivalenti “blocklist” e “allowlist”.

In informatica si definisce blocklist una lista di entità (siti, utenti, programmi o altro) che non possono avere accesso a una certa risorsa altrimenti aperta a tutti. Viceversa una allowlist ne definisce altre che in forma di eccezione a una regola prestabilita possono avere accesso a quelle risorse. “Termini come blacklist e whitelist rafforzano l’idea che black sia male e bianco sia bene”, si legge nel documento condiviso dal team di Chrome.

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Blacklist/Whitelist, l’aggiornamento di Google Chrome

google chrome
(Pixabay)

I tentativi di Chrome di modificare il linguaggio tecnico per evitare qualsiasi riferimento razzista risalgono al 2018. Sulla versione italiana del browser di Google, per esempio, espressioni neutre come “blocca” e “consenti” sono oggi prevalenti rispetto a “blacklist” e “whitelist”, specialmente nelle parti visibili agli utenti.

Tuttavia nel motore interno di Chrome e nel codice sono ancora presenti numerosi riferimenti a “blacklist” e “whitelist”. Google vuole ora eliminarli definitivamente. C’è per esempio un’intera sezione interna del browser chiamata “components/blacklist”. Grazie al lavoro dei programmatori che hanno risposto all’invito di Chrome è stato da poco rilasciato un aggiornamento del codice che rimpiazza le formule sconsigliate.

Obiettivo dell’aggiornamento è modificare tutte le sezioni interne senza causare malfunzionamenti, unicamente nell’obiettivo di rinominare la sezione “components/blacklist” in “components/blocklist”. È il primo di due aggiornamenti, ha chiarito Chrome, che non comprendono modifiche funzionali al browser ma soltanto la sostituzione di una lettera (da “a” a “o”).

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