Donna incinta su un barcone di migranti rischia la vita: in Libia 12 dispersi

Nel Mediterrano i migranti chiamano ‘Alarm Phone’ per salvare un barcone con una donna incinta. Naufragio anche nelle coste libiche, 12 persone disperse.

Il processo di migrazione non si ferma mai, nemmeno durante la pandemia da Coronavirus. Persone in difficoltà che fuggono da paesi in cui non riescono più a sopravvivere, partono su dei barconi alla ricerca di fortuna in altri paesi. Spesso però questi viaggi diventano molto pericolosi o addirittura mortali. Nel Mediterraneo, nelle acque greche, un barcone di migranti è riuscito a contattare i volontari di ‘Alarm Phone‘ attraverso un video sui social per chiedere aiuto, sopratutto per una donna incinta in procinto di partorire. ”Aiuto, qui sta morendo una donna incinta. Si sono rotte le acque, sta perdendo sangue”. Questo l’allarme lanciato dai migranti insieme alla donna. L’intervento delle autorità è riuscito a salvare la donna che è ancora in travaglio.

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Naufragio in Libia, 12 migranti dispersi nelle acque

Migranti (Getty Images)

Un barcone di migranti largo le coste della Libia, vicino a Zawya, è naufragato. Sull’imbarcazione erano presenti 32 migranti, ma solo 20 di questi ce l’hanno fatta. Infatti 12 migranti sarebbero al momento dispersi nelle acque libiche. A confermare il naufragio è l’associazione ‘Alarm Phone‘, che inoltre segnala che tra i dispersi ci sarebbero anche due bambini. A commentare l’accaduto è stata anche il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, che tramite un post su Twitter scrive: “Un altro naufragio a largo della Libia. Su 30 persone, si sono salvati in 18. Per troppo tempo si è tergiversato sulla pelle altrui, in Italia e in Europa. Anche una sola persona in pericolo va tratta in salvo. Lo dicono le regole del mare, ma soprattutto la nostra coscienza”.

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