Amazon deve risarcire i danni provocati dai prodotti venduti

Amazon deve risarcire i danni provocati dai prodotti venduti nel suo marketplace. La storica decisione della Corte d’Appello Californiana.

Amazon deve risarcire i danni provocati dai prodotti venduti nel suo marketplace; questa è la decisione della Corte d’Appello della California, che con sentenza Bolger vs. Amazon.com Inc. dello scorso 13 agosto, ritiene Amazon responsabile dei danni causati dai prodotti venduti all’interno del suo marketplace. Si tratta di una sentenza storica, che potrebbe portare a cambiamenti importanti anche dall’altra parte dell’oceano.
In sostanza, secondo i giudici della corte d’Appello della California, Amazon è responsabile dei danni provocati dai prodotti venduti all’interno del marketplace, anche quando sono acquistati da un venditore che opera in modalità “Fulfilled by Amazon”.
Il caso in questione riguarda una batteria per laptop, esplosa in faccia all’acquirente mesi dopo l’acquisto. A seguito dell’esplosione, il cliente è stato ricoverato in ospedale per due settimane.

Amazon deve risarcire i danni: le ragioni a fondamento della decisione

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Amazon (Getty Images)

La difesa di Amazon si è fondata sull’esenzione da responsabilità dovuta dall’essere terza rispetto al rapporto tra acquirente e venditore. Il colosso si sarebbe limitato a mettere a disposizione un’infrastruttura atta a facilitare l’incontro tra domanda e offerta, questa tesi non ha retto.

Secondo la Corte, infatti, se l’operatore online diviene parte attiva del processo di vendita non può chiamarsi fuori in caso di danni alla persona causati dai prodotti venduti sulla piattaforma.
Nella modalità “Fulfilled by Amazon“, infatti, il marketplace impone delle rigide regole su prezzi, qualità e sicurezza dei prodotti, riservandosi il diritto di escluderli dalla commercializzazione. Nei confronti dell’acquirente invece, Amazon ne gestisce l’assistenza, il processo di acquisto, di incasso e la spedizione; offre inoltre una garanzia per assicurare un’ottima esperienza d’acquisto al cliente, creando un sistema basato su affidabilità e fiducia.
E’ dunque importante il feeling dell’utente che acquista, non solo direttamente da Amazon, ma anche attraverso la piattaforma. Il modo in cui Amazon gestisce i rapporti tra venditori e acquirenti è strutturato a tal punto che non è ragionevole che possa ritenersi esente da responsabilità in caso di danni alla persona causati dai prodotti venduti. Amazon stessa si sponsorizza ingenerando nell’utente la fiducia nella garanzia di un colosso di dimensioni planetarie, se dunque l’immagine che volutamente si trasmette al pubblico è questa, non si possono poi far valere delle policies che statuiscono un’esclusione di responsabilità.

I nuovi scenari dell’e-commerce

Chiaramente la decisione presa dalla Corte d’Appello della California non è valida in altri Stati, ma è assai probabile che una decisione così importante possa aprire la strada a nuovi scenari anche in Europa, dove la legislazione sugli intermediari commerciali è assai risalente nel tempo e del tutto inadeguata a regolamentare i nuovi sistemi del mercato online.
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