In Usa, esattamente nello Stato occidentale dello Utah, gli agenti della polizia sparano a un bambino autistico durante una crisi.
Addestramento, semmai un ottimo addestramento. È quello, non solo in Usa ma in giro per il mondo, si va chiedendo quando si formano gli agenti di polizia. Molto facile a dirlo, più difficile da metterlo in atto, questo è ovvio. Ma, ormai, viste le tante problematiche che si incontrano giornalmente, dovrebbe essere di norma, altrimenti si continua ad assistere a sparatorie senza alcun senso. In Usa, esattamente nello Stato occidentale dello Utah, gli agenti di polizia aprono il fuoco su un bambino autistico dopo averlo intimato di calmarsi durante una crisi. Gli agenti era stato chiamati dalla stessa madre in preda al panico poiché il figlio non riusciva a calmarsi. Un atto di estrema violenza che, però, cela dietro di sé tanta ignoranza e poca educazione, o se volete addestramento, in situazioni come questa poc’anzi descritta.
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Altra sparatoria in Usa: gli agenti di polizia non si fermano davanti al bambino autistico
USA: madre chiama la polizi perche’ il figlio 13enne autistico ha una crisi.
La Polizia spara al bambino ripetute volte.
Questo non e’piu’ il mondo. Siamo all’inferno, rega, capiamolo…
Cops Shoot Autistic Boy During Mental Health Call https://t.co/2eUYJlbSXb
— Adriano Bulla 🇮🇹🇬🇧🇪🇺🌍🕊🌈 #IoVotoNO! (@Bulla_Adriano) September 8, 2020
Come detto poc’anzi, a chiamare la polizia era stata proprio la madre che non riusciva a calmare suo figlio autistico di 13 anni. Il fatto risale allo scorso fine settimana. Gli agenti sono intervenuti e, vedendo che in un primo momento il ragazzo non riusciva a calmarsi, hanno deciso di entrare in azione sparando a quest’ultimo. Solo la fortuna, il caso o il destino (ognuno lo chiami come vuole) ha voluto che il ragazzo non è rimasto vittima di quello che si può definire un gesto più che folle degli uomini in divisa.
La mamma, Golda Barton, ha rilasciato una breve intervista. Ancora scossa, ha dichiarato: “Li ho chiamati perché appena rientrata a casa l’ho trovato in forte stato di agitazione, che andava via via crescendo. Mio figlio non era armato, con un minimo di forza, visto l’alto numero di agenti accorsi in casa, potevano fermalo. Voleva solo attirare l’attenzione”
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