È morto il pugile Alan Minter, i suoi pugni uccisero Jacopucci

Alan Minter è scomparso all’età di 69 anni. In Italia è ricordato per la tragedia di Jacopucci, massacrato sul ring

Ci sono sportivi che vengono ricordati non tanto per le loro imprese ma per episodi legati ad esse. Oggi è morto il pugile inglese Alan Minter è scomparso all’età di 69 anni.

Campione d’Europa, vincitore di un bronzo alle Olimpiadi di Monaco del 1972 (quelle sporcate di sangue per l’uccisione di alcuni atleti israeliani per mano di combattenti palestinesi), ma è anche il pugile che a Bellaria, il 19 luglio 1978, scese sul ring e lasciò per sempre il suo nome accanto a una tragedia, quella di Angelo Jacopucci.

I due si incontrarono con l’inglese forgiato dal titolo europeo. Era lui il favorito, il campione che sulla carta stava un passo avanti. Il pronostico non fu tradito, lui vinse, ma non fu bello come le altre volte.

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Alan Minter, i colpi decisivi al 12esimo round

Alan Minter era quello con lo sguardo freddo, Angelo Jacopucci l’avversario tendente a incassare. E incassò così tanto che al 12esimo round andò ko, ma per sempre.

Chi assistette al match vide la testa di Jacopucci rimbalzare tra i guantoni dell’avversario. I muscoli del collo divennero inesistenti.

Dopo l’incontro partecipò anche a una cena durante la quale ebbe molti attacchi di vomito. Dopo, nella notte, si sentì male ancora di più:  trasportato in ospedale a Bologna, “l’angelo biondo” – così era soprannominato – morì dopo tre giorni. Ironia della sorte, si spense nell’ospedale bolognese di “Bellaria” che portava lo stesso nome della città romagnola dove si disputò l’incontro.

Troppo pesanti quei pugni, così gravi da procurargli irreparabili danni celebrali.

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