La pallavolista è incinta: i tifosi infuriati la insultano

La pallavolista del Castelmaggiore, squadra in provincia di Cremona, è incinta e i tifosi non la prendono bene

Carli Lloyd è un apprezzata pallavolista che ricopre il ruolo di alzatrice. Trentotto anni, milita anche nella nazionale degli Stati Uniti.

Quest’anno è tornata a giocare a Castelmaggiore, in provincia di Cremona, nella massima serie. I tifosi avevano reagito bene all’acquisto dell’americana in squadra: un gradito ritorno legato anche al ricordo della vittoria della Champions League nel 2016.

Sembrava andare tutto per il meglio ma poi la società ha fatto un annuncio che ha mandato su tutte le furie alcuni tifosi che hanno dato il meglio scatenandosi sul web, come di solito si fa perché è più facile battere le dita su una tastiera che metterci la faccia.

La capitana della squadra è incinta. Un evento che di solito viene accolto con gioia.

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La pallavolista è incita: la collega la difende contro i leoni da tastiera

 

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È da quando è uscita la notizia che Carli diventerà mamma che leggo commenti imbarazzanti. E la cosa ancora più triste è che non sono solo uomini, ma anche donne. Davvero diventare una mamma può essere vista come una sciagura? Come una mancanza di rispetto? Come un fatto che colpisce solo la società per cui giochi? No, perché forse qualcuno non lo sa (probabilmente tutti i leoni da tastiera che commentano la notizia) ma se qualcuna di noi atlete rimane incinta il contratto è carta straccia! Non abbiamo tutele, non abbiamo la così detta maternità, che nel 2020 dovrebbe essere sacrosanta. Nulla. È vero, la società si ritrova in difficoltà, ma a noi? Qualcuno ci pensa? Quindi per favore, i commenti sul rispetto, sul “non onorare il lavoro” teneteveli per voi, che diventare mamme è un nostro diritto ed è la cosa più bella del mondo. Good luck @carlilloyd3🤰🏼💗 ..a million positive energies for you🍀

Un post condiviso da Carlotta Cambi (@charliecambi) in data:

 

La società ha fatto gli auguri alla propria giocatrice auspicando una gravidanza serena, annunciando di rimanere accanto al proprio capitano.

Ma non sono della stessa opinione alcuni tifosi che non hanno gradito l’evento, sostenendo che sia quasi una mancanza di rispetto verso la società che aveva investito in lei che ora, invece, andrà in malattia. Ma le cose non stanno proprio così.

Anche se parliamo delle Serie A della pallavolo femminile, non ci sono contratti professionisti che tutelano le giocatrici. Detto in altre parole, non c’è la maternità: le donne che giocano non hanno questo diritto.

In soccorso della collega americana arriva Carlotta Cambi, la pallavolista della nazionale italiana che con un post si scaglia contro i leoni da tastiera ricordando che queste tutele mancano alle pallavoliste.

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