Musicista italiano arrestato per droga si giustifica: “Colpa del coronavirus”

Arrestato Pol G, noto musicista romano e membro degli Assalti Frontali: aveva dell’hashish in casa, lui dà la colpa al coronavirus.

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Gli Assalti Frontali (Instagram)

La crisi economica dovuta all’epidemia di coronavirus ha colpito soprattutto alcuni settori professionali, tra cui i lavoratori dello spettacolo. Così qualcuno si ritrova a prendere scelte sbagliate pur di rimanere a galla in questo periodo difficile. È il caso di Pol G, all’anagrafe Paolo Bevilacqua, noto musicista e frontman del gruppo romano Assalti Frontali.

La Guardia di Finanza infatti ha scoperto nell’appartamento del musicista ben 6 kg di droga in casa, più precisamente hashish e marijuana. I finanzieri, insospettiti da uno strano via vai nella casa di Bevilacqua, hanno perquisito l’appartamento trovando gli stupefacenti. Il musicista ha risposto alle domande degli investigatori, sostenendo che per arrangiarsi in questo periodo aveva accettato di tenere gli stupefacenti in casa per altri.

Le conseguenze per il musicista sono gravi. Bevilacqua infatti ha ricevuto una condanna a due anni di reclusione, ma può beneficiare della sospensione condizionale della pena. Questo significa che al momento non si trova in carcere: se commetterà qualsiasi altro reato nei prossimi cinque anni dovrà scontare integralmente i 24 mesi di condanna. Oltre alla pena detentiva il musicista romano ha ricevuto anche una multa salatissima da 20mila euro.

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Il post degli Assalti Frontali (Screenshot da Instagram)

Musicista arrestato per droga, la crisi da coronavirus colpisce il mondo dello spettacolo

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Un’immagine della manifestazione dei lavoratori dello spettacolo (Facebook)

La notizia del musicista romano Pol G, arrestato per detenzione di stupefacenti, accende i riflettori sulla situazione dei lavoratori dello spettacolo ai tempi del coronavirus. Questo settore infatti è uno dei più colpiti dall’inizio della pandemia: lo stop alle attività è stato praticamente totale, soprattutto per i musicisti e i cantanti. La decisione di chiudere nuovamente i luoghi di spettacolo ha dato vita a numerose proteste che ieri hanno riempito le piazze di molte città italiane.

Torino e Milano si piazzano alla guida di questa ondata di manifestazioni, che hanno l’obiettivo di chiedere al governo maggiori tutele per i lavoratori dello spettacolo. Non solo cantanti e attori, ma anche ballerini, attrezzisti, scenografe, sarti di scena ed elettricisti: tutti sono scesi in piazza a chiedere un sostegno economico che fino ad oggi non è arrivato.

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