Covid in Italia, l’allarme dell’esperto: “La situazione è peggiore”

In Italia continua a preoccupare l’andamento al rialzo della curva epimediologica. Il Covid tiene nella morsa l’intera Nazione: da domani attivo il nuovo Dpcm.

Tampone Covid
Tampone Covid (dal web)

Covid Italia – Da giorni ormai si sfiorano i 30 mila casi quotidiani e al Governo si lavora sulle misure per constatare una seconda ondata che, in molte zone d’Italia, preoccupa più della prima della scorsa primavera. Domani entrerà in vigore il nuovo Dpcm firmato nella notte dal premier Giuseppe Conte: misure e norme più stringenti, chiusura dei musei, dei centri commerciali nei giorni festivi, coprifuoco esteso su tutto il territorio nazionale alle 22 e istituzione di zone rosse lì dove il contagio è più presente.

Alcune regioni hanno espresso perplessità riguardo le chiusure e i lockdown che, tra tutte, interesserebbero Lombardia, Piemonte e Campania, le più colpite dalla seconda ondata. In tutto ciò il presidente della Fondazione Gimbe, il medico Nino Cartabellotta, ha detto la sua sul momento attuale. “La seconda ondata è peggio della prima“.

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Covid, perché in Italia la seconda ondata è peggiore della prima

nino cartabellotta
Da Twitter

Cartabellotta ha parlato in video conferenza di fronte alla commissione sanità del Senato e ha spiegato perché questa seconda ondata è più preoccupante della prima della passata primavera. “Siamo in ritardo sull’evoluzione del virus, passano 15 giorni tra il contagio e la notifica dei casi” ha rivelato il medico. Ci si trova, insomma, a dover inseguire il virus e non ad anticiparlo con strette che ne possano limitare la diffusione.

Tamponi (getty images)
(getty images)

In più il fatto che anche il centro-sud Italia sia maggiormente coinvolto rispetto a sei mesi fa è un altro motivo di preoccupazione. Molti centri sanitari, infatti, non sarebbero in grado di poter reggere l’eventuale urto, con il personale medico che non riuscirebbe a fronteggiare un’ipotetica “ondata” di pazienti che verrebbero ricoverati. A inasprire una situazione già delicata, il fatto che con l’influenza stagionale potrebbe crearsi particolare confusione nella diagnosi del virus.

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