Trivulzio, torna l’incubo: nuova epidemia di Covid nel Pio Albergo

A Milano torna la preoccupazione presso la casa di cura Pio Albergo Trivulzio. 64 dipendenti risultati positivi al Covid: la situazione nella struttura.

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Covid-19 (Fonte GettyImages)

Sessantaquattro dipendenti sugli oltre 550 impegnati (circa il 16% del totale) presso la casa di cura Pio Albergo Trivulzio di Milano sono risultati positivi al Covid. La struttura, già fortemente colpita durante la prima ondata primaverile, torna a far preoccupare. Altri dipendenti 20 sono in attesa del referto  ma tutti a breve saranno sottoposti a un nuovo tampone precauzionale, anche chi è risultato negativo al primo. Tra gli ospiti, circa 700, per ora sono state accertate 7 positività ma il numero potrebbe crescere nelle prossime ore. Sono 45 in tutto gli esiti di falsi positivi.

Aggiornamenti importanti in merito sono quindi attesi già nella giornata di domani.

Covid Pio Albergo Trivulzio: positività annunciate dalla struttura

Attilio Fontana
Milano (Fonte GettyImages)

La notizia delle positività interne alla casa di cura milanese è stata diramata direttamente dalla struttura attraverso il suo bollettino. Il bilancio, che recita sette pazienti e sessantaquattro dipendenti, potrebbe però aggravarsi e crescere già nelle prossime ore con il secondo giro di tamponi. Dagli esiti dei test medici ci sono stati almeno 45 casi di falsi positivi, poi risultati negativi.

Il Trivulzio era stata una delle strutture milanesi simbolo dell’epidemia durante la prima ondata primaverile e ora con questi numeri la situazione presso il Pio Albergo torna a preoccupare la comunità locale, ma non solo. Da quasi un mese la struttura ha chiuso alle visite da parte dei parenti degli ospiti della clinica.

nuovo dpcm
Giuseppe Conte (Fonte GettyImages)

Milano, su tutto il territorio nazionale, rimane una delle città più colpite da questo massiccio ritorno dell’epidemia. La Lombardia, regione che ogni giorno fa registrare il record di positivi in Italia, è stata dichiarata zona rossa dal Governo nell’ultimo Dpcm illustrato ieri da Conte. Qui, come anche il Piemonte, Val D’Aosta e Calabria torna anche il modello di autocertificazione da compilare in caso di “infrazione” delle nuove norme.

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