Covid, le agenti richiamano all’ordine: la reazione dei clienti è assurda

Un numero di persone superiore a quello imposto dalla legge era seduto ai tavolini di un bar. Scatta la rissa a Lucca dove intervengono d’urgenza le agenti.

rissa lucca
Polizia (Fonte GettyImages)

A Lucca è avvenuta la prima aggressione dovuta ad un assembramento. In seguito allo scoppio della seconda ondata di contagi e decessi dovuti al Covid-19, lo Stato ha imposto norme e misure restrittive molto chiare per evitare di arrivare ad un totale lockdown come quello di Marzo. Stando alle legge, una delle norme è il limite di persone che possono riunirsi allo stesso tavolo in bar e ristoranti. Proprio a causa di questo provvedimento è scattata una rissa a Lucca, in via Vittorio Veneto.

C’erano 12 persone sedute intente a trascorrere una serata in compagnia, sforando di molto il limite consentito dalla norme anti Covi-19. Per dividere l’assembramento sono stati chiamati i vigili che prontamente sono intervenuti. In poco tempo la situazione è degenerata.

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Assembramento finito i rissa, coinvolte quattro vigilesse

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Polizia (Fonte GettyImages)

In seguito a un assembramento che va contro le leggi anti Covid-19 è scattata la rissa a Lucca, in un bar in via Vittorio Veneto. Sono state subito chiamati i vigili ad intervenire. Sul luogo sono arrivate due vigilesse per far rispettare il distanziamento sociale e sciogliere l’assembramento. La situazione non si è risolta subito, infatti il titolare del bar non ha seguito le direttive delle agenti spronando i clienti a rispettare le leggi di prevenzione anti Coronavirus. Per placare la situazione sono arrivate altre due pattuglie di agenti che sono state attaccate verbalmente con insulti sessisti.

Il clima è diventato sempre più teso e aggressivo tanto che una delle agenti è stata anche colpita leggermente alla testa facendole volare il berretto. Solo successivamente, con l’intervento della polizia e del 118, le forze dell’orine sono riuscite a smorzare gli animi e a placare la situazione. Sono stati poi presi i dati delle persone coinvolte nell’aggressione per una successiva identificazione.

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