Covid, vaccino disponibile a gennaio: fondamentale la catena del freddo

Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità ha annunciato l’arrivo del vaccino anti Covid: sarà fondamentale la catena del freddo.

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Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli (Twitter)

Le notizie sul nuovo vaccino contro il coronavirus, sviluppato dalla Pfizer in collaborazione con BioNTech, potrebbe arrivare in Italia già a metà gennaio. L’annuncio arriva dal presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli, che ha anche chiarito che le prime dosi in arrivo verosimilmente saranno destinate ai professionisti sanitari e alle forze dell’ordine.

La prima tranche di vaccini dovrebbe essere di 1 milione e 500mila dosi totali, sufficienti a immunizzare 750mila persone. Per ogni persona infatti saranno necessarie due dosi per arrivare ad una copertura completa. Andrea Crisanti, docente dell’Università di Padova, ha invece spiegato che non sarà un vaccino disponibile da pediatri e medici della mutua, ma solo in ospedale. Il motivo è legato alla catena del freddo, necessaria per non compromettere il farmaco.

Il trasporto del medicinale infatti deve avvenire ad una temperatura di -80°, così come la sua conservazione. Si tratta di temperature raggiungibili solo dai centri di stoccaggio degli ospedali: per questo motivo è ragionevole pensare che le ASL studieranno un sistema per vaccinare dentro i nosocomi.

Vaccino Covid, Crisanti: “Altri due farmaci in via di sviluppo”

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Andrea Crisanti, docente di microbiologia all’Università di Padova (Twitter)

Le parole di Andrea Crisanti e Franco Locatelli hanno freddato gli entusiasmi di chi credeva che l’arrivo del vaccino anti Covid sarebbe stato per tutti fin da subito. I due esperti infatti hanno chiarito che in una prima fase il farmaco sarà diretto soprattutto ai professionisti sanitari e alle forze dell’ordine. Anche le fasce più a rischio riceveranno il vaccino non appena disponibile, ma in questo caso bisognerà fare attenzione. Al momento infatti gli studi mostrano un’efficacia molto maggiore sui giovani che sugli anziani.

Si tratta comunque di “una buona notizia in un mare di notizie pessime”, come ha sostenuto Crisanti durante la sua audizione alla Camera. Inoltre ci sono altri due vaccini in via di sviluppo, che potrebbero entrare nella fase finale della procedura di autorizzazione. Si tratta del vaccino di Oxford, il primo tra quelli sviluppati in Europa, e di quello della casa farmaceutica britannica GSK.

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