Gamestop lancia una challenge per i dipendenti, ma il premio fa discutere

Gamestop ha lanciato una challenge per i propri dipendenti: il premio messo in palio dall’azienda ha dato vita a grandi polemiche.

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Un negozio Gamestop negli Stati Uniti (Getty Images)

Gamestop, nota catena di negozi di videogiochi e oggettistica per appassionati, è finita al centro di una vera bufera di polemiche. L’origine delle numerose critiche è il contest lanciato dalla direzione generale dell’azienda e rivolta ai propri dipendenti. Questa sfida, che assume i contorni di una vera e propria challenge social, consiste nel realizzare una coreografia su una musica famosa di TikTok.

A dare scandalo però non è tanto l’idea della challenge, quanto il premio messo in palio dai dirigenti. Il bottino più ghiotto infatti consiste in 10 ore di lavoro straordinario da utilizzare nella settimana del Black Friday. Tantissime persone, tra cui molti dipendenti, hanno giudicato questa scelta come un becero tentativo di far lavorare più ore i commessi con la scusa della challenge.

In molti dei paesi in cui è presente Gamestop infatti il Black Friday è un momento di forte stress per i lavoratori del commercio. In molti sostengono che Gamestop, invece di chiedere ai commessi di fare straordinari, dovrebbe assumere nuove persone per lavorare nei negozi. La scelta di non farlo probabilmente è legata alla situazione di crisi che sta vivendo la più grande catena al mondo di negozi di videogiochi.

Gamestop, la fine della crisi (non) passa dalle challenge

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Un negozio Gamestop negli Stati Uniti (Getty Images)

Il settore dei videogiochi sta subendo una trasformazione radicale, che negli ultimi anni ha portato le maggiori software house ad investire in maniera diversa le proprie energie. Se in passato infatti i giochi venivano prodotti per un mercato fatto di copie fisiche, ora il mercato si è spostato verso i servizi di cloud e download. In questo grande cambiamento di mentalità le catene come Gamestop rischiano di perdere troppo terreno, arrivando in poco tempo al fallimento.

Una situazione simile ha già portato alla fine di Blockbuster, incapace di competere con i servizi di streaming come Netflix. La crisi che sta attraversando Gamestop passa anche dai numeri: se nel 2008 infatti la compagnia valeva 10 miliardi di dollari, oggi ne vale “solo” 826 milioni. Per questo motivo il direttore finanziario Jim Bell ha annunciato che chiuderanno tra i 400 e i 450 punti vendita in tutto il mondo.

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