Cosa bisogna sapere su mascherine, multe e possibili ricorsi

L’obbligo delle mascherine è la norma che è rimasta in vigore più a lungo per contrastare l’epidemia di coronavirus: cosa fare in caso di multe?

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Cosa bisogna sapere su mascherine, multe e ricorsi (Twitter)

Tra le prime norme introdotte dai governi di tutto il mondo per contrastare l’epidemia di coronavirus c’è l’obbligo di indossare la mascherina. Si tratta infatti del metodo più funzionante per prevenire la diffusione del virus, con un’efficacia provata fino al 100%. Al momento in Italia è obbligatorio indossarla in qualunque momento quando ci si trova fuori casa. In Emilia Romagna e Veneto è addirittura vietato fumare o mangiare in pubblico, abbassando quindi la mascherina, se non si riesce a rispettare il distanziamento.

I vari DPCM emanati per contrastare la pandemia hanno inasprito le sanzioni per chi non indossa la mascherina dove è obbligatoria. La multa può variare tra i 400 e i 1.000 euro ed aumenta nel caso in cui la persona multata abbia già violato questa norma. Rischiano la multa anche le persone che indossano la mascherina sotto il mento o lasciando scoperto il naso. Nel caso in cui il multato sia minorenne, la sanzione viene intestata ai genitori o tutori legali.

Non si tratta però di un illecito penale, ma amministrativo: questo vuol dire che non va a sporcare la fedina penale di chi lo commette. Come per molte sanzioni amministrative, inoltre, è possibile ottenere una detrazione del 30% qualora si paghi la contravvenzione entro 5 giorni dalla data di contestazione.

Come fare ricorso contro le multe per chi non indossa le mascherine

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Cosa bisogna sapere su mascherine, multe e ricorsi (Getty Images)

Le sanzioni comminate a chi non indossa le mascherine, come le multe per violazione del Codice della Strada, possono essere appellate. Chi la riceve infatti ha 30 giorni di tempo per fare ricorso davanti al Giudice di Pace competente per la città in cui ha ricevuto la multa. In alternativa, è possibile fare ricorso al Prefetto competente entro 60 giorni dalla data di contestazione.

Bisogna però fare attenzione: entrambi i ricorsi fanno cessare il diritto al pagamento della multa in misura ridotta. Ne consegue quindi che chi ha pagato la sanzione in misura ridotta non ha più diritto di contestare la contravvenzione nei termini previsti dalla legge. Chi ritiene di aver subito un trattamento ingiusto da parte delle forze dell’ordine deve quindi evitare di pagare subito e fare ricorso nelle sedi competenti.

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