Covid, Conte: “Introduciamo zone bianche” così il premier salva il Natale

Delle zone bianche per “salvare” il Natale in quelle regioni che possono permetterselo: questa la proposta avanza al premier Conte. Proposta che potrebbe essere presa in considerazione.

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Natale ai tempi del Covid, come saranno le nuove regole (Pixabay)

Il Natale si avvicina sempre di più. Già dalle prime immagini, quelle arrivate da Milano e Torino, le persone riaffollano le piazze e i negozi per fare un po’ di shopping. Alcuni intervistati dicono di averlo fatto per prendere anche un po’ d’aria dopo settimane di reclusione.

Altri, forse in giro per lavoro, ricordano che la zona rossa per quella arancione è stata cambiata da pochissimo tempo e tutti questi assembramenti non sono così necessari. Insomma, ognuno dice la sua in un momento di rischio generale. Dove anche lo shopping e il Natale stesso dovrebbero essere riconsiderati sulla base dello stesso rischio che il Covid porta con sé. Un 25 dicembre diverso sotto molti punti di vista. Ma non mancano le proposte per “salvarlo”.

Zone bianche a Natale: la proposta è davvero rischiosa

giovanni toti

Una proposta arrivata direttamente dal governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti. Quest’ultimo era già passato alla cronaca per alcune pesanti affermazioni “sull’utilità” delle persone anziane nel sistema produttivo. E torna a parlare proprio di produttività, efficienza e consumo. La nuova proposta è quella di introdurre delle zone bianche per salvare il Natale. Nel verbo salvare ne esiste un altro: consumare.

Un modo per agevolare il consueto svolgimento del Natale, aprendo il più possibile i negozi e facilitando gli spostamenti. Una proposta che potrebbe essere presa in considerazione dallo stesso premier Giuseppe Conte dopo aver analizzato la decrescita della curva nelle ultime ore.

Certo, è una proposta che potrebbe portare dei seri rischi. Aprire alcune Regioni e facilitare lo shopping in un momento come questo non porterebbe nulla di buono per il futuro. Come dicevamo poc’anzi, abbiamo già visto quanta folla si è riversata nelle strade di Torino e Milano nel primo giorno in cui le rispettive regioni sono passate dal colore rosso a quello arancione. Ci sarà da stare attenti e valutare tutto con molta cura e cautela, per non finire, fin da subito, in una terribile terza ondata.

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