Covid, bambini in terapia intensiva: hanno la sindrome di Kawasaki

Tre bambini sono stati ricoverati all’ospedale Sant’Anna di Como per la sindrome di Kawasaki, due di loro sono stati trasferiti in terapia intensiva

sindrome di kawasaki
sindrome di kawasaki (Foto dal web)

All’ospedale Sant’Anna di Como sono stati ricoverati tre bambini di due, tre e cinque anni con la sindrome di Kawasaki. Con molta probabilità la sindrome è correlata al Covid.19. Due di loro sono stati trasferiti all’Ospedale Buzzi di Milano e all’Ospedale di Bergamo nelle terapie intensive pediatriche.

In Italia in numero dei pazienti pediatrici è salito a 36, a questi è stata diagnosticata questa rara malattia infiammatoria nella seconda ondata della pandemia. Fortunatamente, fino ad oggi non è stato registrato nemmeno un decesso.

La sindrome di Kawasaki a quanto pare è favorita da un’eccessiva reazione immunitaria ad un’infiammazione, questa potrebbe essere provocata dal Coronavirus. Sono però altre le sindromi che preoccupano molto i pediatri, queste vengono chiamate simil Kawasaki. Tali sindromi si manifestano solitamente in bambini che hanno oltre 7 anni. Queste colpiscono anche il cuore, possono provocare miocarditi che potrebbero rendere necessario il ricovero in rianimazione.

Il segretario del Gruppo di studio di Reumatologia della Sip e direttore della clinica pediatrica e reumatologia dell’Ospedale Gaslini di Genova, Angelo Ravelli, ha rivelato all’Ansa che stanno raccogliendo tutti i casi di simil Kawasaki e Kawasaki. Da ottobre ad oggi questi sono 36. Stando ad uno studio, da febbraio a maggio Ravelli fa sapere che erano stati segnalati 149 casi in Italia, due terzi erano Kawasaki e gli altri simil Kawasaki.

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Attenzione ai campanelli d’allarme, ecco quali sono i sintomi della sindrome di Kawasaki e simil Kawasaki

bambini sindrome di kawasaki
bambini sindrome di kawasaki (Foto dal web)

Angelo Selicorni, primario della Pediatria del Sant’Anna ha cercato di tranquillizzare tutti dicendo che non bisogna allarmarsi. Ai genitori ha chiesto però di stare attenti a monitorare diversi campanelli d’allarme. Oltre alla febbre alta che dura da giorni, gli altri sintomi potrebbero essere: bocca o labbra secche, debolezza, aumento di dimensione di alcuni linfonodi, mani e pieni arrossati e gonfi e congiuntivite.

Quando si tratta invece di simil Kawasaki, Ravelli fa sapere che potrebbero presentarsi altri sintomi come diarrea, vomito, tachicardia, dolori addominali e collasso. Quando i casi sono gravi, oltre che con le immunoglobuline è necessario intervenire anche con alti dosi di cortisone endovena.

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