Covid, follia a Palermo: due aggressioni in poche ore al pronto soccorso

La morsa del virus continua ad attanagliare l’Italia, causando un gran numero di morti e pressione sul sistema sanitario. Quanto successo a Palermo, però, nelle ultime ore, in tema Covid, è allucinante

Covid (getty images)
Covid (getty images)

La gravità della situazione relativa il Covid-19 in Italia è sempre più evidente. Anche se l’indice Rt è in chiaro ribasso, come sottolineato questa sera sia da Giuseppe Conte che dal ministro della salute Roberto Speranza, la pressione sul sistema sanitario continua a non scemare e sarà così ancora per alcune settimane. La seconda ondata di nuovo Coronavirus è tornata, infatti, a riempire le terapie intensive, portando diverse strutture ospedaliere alla saturazione e a un passo dal collasso.

Gli sforzi del personale sanitario sono stati riconosciuti ad ampio titolo sia a livello mediatico che tra la popolazione, soprattutto nella prima ondata, a partire da febbraio scorso. Molto spesso, però, si registrano ancora gravi episodi all’interno delle strutture ospedaliere e momenti di tensione importante. Scopriamo quant’è accaduto a Palermo, in Sicilia, nelle ultime ore.

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Covid, aggressioni shock a Palermo: ecco cosa sta accadendo

Covid (getty images)
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Come è noto, in tempi di Covid-19, nei Policlinici è stato necessario adottare dei protocolli specifici per permettere di evitare contagi massivi. Molti, però, non sembrano ancora volerli rispettare. A Palermo, infatti, la scorsa notte sono avvenute due aggressioni nel giro di sei ore al pronto soccorso. In entrambe le occasioni si trattava degli accompagnatori dei pazienti che avrebbero dovuto sostare fuori dalla zona emergenza. Protagonista della prima aggressione una ragazza di 29 anni che si è scagliata contro un’infermiera, minacciandola e colpendola, adirata per i ritardi nell’accettazione del caro malato. La seconda è avvenuta a causa di un uomo di 37 anni che non si rassegnava di dover aspettare in sala d’attesa. Episodi sicuramente da condannare, ma che raffigurano i segni tangibili di un’Italia affranta e allo stremo a causa del Covid.

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