Malato di Covid perde la vita: il documento che incastra il 118

Un’inchiesta del TPI ha svelato un documento che incastra il 118 di un comune in provincia di Caserta. A un uomo è stato impedito il ricovero in ospedale: muore poco dopo.

incidente autostrada ambulanza
Foto d’archivio (Getty Images)

Una triste storia quella che arriva da Sessa Aurunca, un comune in provincia di Caserta in cui gli operatori del 118 sono nella bufera. Il fatti risalgono allo scorso ottobre, quando un anziano novantunenne affetto da Covid era atteso al ricovero in ospedale, salvo poi vedersi costretto a rimanere a casa a seguito del rifiuto degli operatori sanitari di portarlo nella struttura.

Tutto è avvenuto tra il 24 e il 29 ottobre: al signor Ruggero, 91 anni e positivo al Covid, era stato consigliato il ricovero in ospedale date le sue condizioni e, soprattutto, data la sua età. Condizioni peggiorate, al punto che l’anziano è entrato in coma il 27 ottobre pochi giorni dopo che un operatore del 118 si è rifiutato di trasportare l’uomo in ospedale, dove l’attendeva un posto letto. A stretto giro, il 29 ottobre, il decesso nella propria abitazione.

Un documento reso noto dal TPI svela quanto accaduto, il figlio del signor Ruggero minaccia di denunciare il pronto soccorso locale.

Anziano in coma muore per Covid: il rifiuto del 118

Covid (getty images)
Covid (getty images)

Nel documento della Saniarp (Sanità a centralità dell’Assistito e della Risposta Prescrittiva) emerge come l’operatore del 118 abbia rifiutato di ricoverare l’anziano signore, prescrivendogli anzi una terapia. Il figlio della vittima, che a inizio ottobre era risultato a sua volta positivo, decidendo di trascorrere la quarantena a casa del padre (inizialmente asintomatico), e di fronte al peggioramento delle condizioni dell’uomo ha chiamato più volte il pronto soccorso: Gli operatori, però, si sono limitati alla misurazione dell’ossigeno nel sangue.

Covid (getty images)
Covid (getty images)

Il punto più controverso della vicenda il 28 ottobre, quando l’ASL comunica al personale del pronto soccorso che all’ospedale di Maddaloni è disponibile un posto letto per Ruggero. L’operatore del 118 però, misurata l’ossigenazione del sangue, decide che non è necessario il ricovero. Sino al triste epilogo: il 29 ottobre l’anziano muore nel suo letto di casa. L’intera vicenda ricostruita dal TPI potete trovarla a questo link.

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