Alieni, captato un misterioso segnale radio: di che si tratta

I ricercatori hanno individuato un misterioso segnale radio proveniente dal sistema stellare più vicino al nostro: potrebbe trattarsi di segnali alieni.

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L’antenna di un radiotelescopio (Getty Images)

La ricerca di forme di vita extraterrestre, soprattutto vita “intelligente”, ha da sempre affascinato l’uomo. Negli ultimi anni il progresso della scienza e della tecnologia ha permesso di sviluppare nuovi sistemi di indagine. In tutti questi anni quindi l’uomo ha scandagliato l’universo alla ricerca di forme di vita in grado di comunicare con la Terra. Sembra che dopo decenni queste ricerche abbiano prodotto un risultato inaspettato.

Alcuni ricercatori dell’Università di Berkeley in California infatti avrebbero individuato un segnale radio che al momento non è possibile giustificare come naturale. Questo segnale – proveniente dal sistema stellare Proxima Centauri – occupa infatti una specifica frequenza, ossia 982 MHz. Si tratta di una frequenza che non viene utilizzata per le telecomunicazioni da satelliti e veicoli spaziali.

In natura non si conoscono fenomeni che possano spiegare la compressione di un segnale radio su una singola frequenza. Per questo motivo i ricercatori sarebbero orientati verso un’origine artificiale di questi segnali: potrebbe trattarsi del primo indizio della presenza di alieni nel sistema di Proxima Centauri.

Perché un segnale radio potrebbe dirci dove vivono esseri alieni?

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L’antenna di un radiotelescopio (Getty Images)

La scoperta di un segnale radio che potrebbe evidenziare la presenza di esseri alieni ha mandato in fibrillazione migliaia di ricercatori e semplici appassionati. Potremmo infatti trovarci davanti al primo segnale di società extraterrestri tecnologicamente abbastanza avanzate da manipolare le onde radio. Si tratta dei segnali alla base di tutte le comunicazioni che usiamo quotidianamente, dal telefono alla televisione.

Queste onde trasmettono segnali specifici che hanno bisogno di essere decodificati per tradursi in un messaggio specifico. Dall’inizio dell’era digitale l’uomo ha trasmesso miliardi di segnali radio, che ad oggi viaggiano nell’universo affievolendosi sempre più ma senza mai fermarsi. Anche l’uomo lavora utilizzando specifiche frequenze: è quello che succede, per esempio, quando si cambia stazione radio.

Proprio la singolarità della trasmissione radio, che viaggia su una singola frequenza piuttosto inusuale, ha fatto letteralmente alzare le antenne ai ricercatori. Se questa ipotesi fosse confermata ci troveremmo davanti alla scoperta più sensazionale del secolo e alla risposta ad una domanda che attanaglia l’uomo dall’alba dei tempi: non siamo soli nell’Universo!

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