Beppe Fiorello, il ricordo toccante: “E’ morto in macchina, da solo”

Durante lo show di “Penso che un sogno così” di Beppe Fiorello, l’artista ha voluto omaggiare una persona a lui molto cara e che non c’è più

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Beppe Fiorello – Screenshot Instagram

Lo show teatrale di Beppe Fiorello, con “Penso che un sogno così” ha registrato un seguito importante, anche se non estremamente appariscente, come invece si attendeva qualcuno tra gli addetti. Nonostante ciò, il “manipolo” ristretto di odiens che ha concepito da capo a piedi ogni performance emozionante e convincente di Beppe ha “navigato” sulla stessa “barca” di pensieri, per un ricordo davvero toccante.

La temperatura è diventata ancor più incandescente, quando sul palcoscenico di Rai 1 ha fatto il suo ingresso, il fratello e showman, Rosario Fiorello. Insieme hanno recitato in memoria di due episodi che hanno segnato un cambio d’epoca generazionale e uno di vita personale. Il primo riguarda l’omaggio al grande Domenico Modugno. A cui fu dedicato un monumento di bronzo, nella città natale di Polignano a Mare

Beppe Fiorello recita con Rosario una “storia” molto commovente

 

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La composizione teatrale di “Penso che un sogno così” ha riscosso maggiore successo, quando sul palco di Rai 1 è giunta l’ora del “Messìa” dei frontman italiani. Parliamo di Rosario Fiorello che ha aumentato il volume delle rappresentazioni, “accavallando” le voci del fratello Beppe. In coro hanno testimoniato e omaggiato il nome di Domenico Modugno, in onore delle sue enormi gesta, di quando era in vita.

Per non discostarsi dall’argomento, non è tardato ad arrivare il momento che tutti i telespettatori attendevano. Beppe e Rosario hanno dato vita ad uno show intimo, in onore del loro grandissimo padre, Nicola, morto nel lontano 1990.

Quest’ultimo ha perso la vita a causa di un infarto, mentre era di ritorno a casa, all’interno della sua auto. I due figli raccontano per filo e per segno ogni cosa che lui amava fare. Dalle sigarette in auto, alle canzoni del grande Modugno. Beppe ha esordito, dicendo che “il giorno più bello per papà era il Carnevale”, in cui era solito raccogliersi con tutta la famiglia, tra canti e balli.

 

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Mentre Rosario ha replicato, imitando con una divisa da finanziere e in segno di grande rispetto, la figura paterna: “Sono sicuro che lui prima di entrare nell’auto abbia cantato una canzone”. Fino a “spegnersi” definitivamente col sorriso stampato sulle labbra: “Anche in quella occasione era felice” – ricordano con estrema commozione i fratelli Fiorello, che cercheranno di portare sempre alto l’onore di un uomo simbolo e padre di tutti

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