Vaccino Covid, Ilaria Capua sui no vax: “Sono una risorsa, ecco perché”

La virologa Ilaria Capua torna a parlare del vaccino contro il covid e dei no vax. Secondo la scienziata, questi ultimi sarebbero una risorsa.

Ilaria Capua no vax una risorsa
La virologia Ilaria Capua ospite a DiMartedì (fonte: Youtube)

La professoressa Ilaria Capua, virologa di fama internazionale e docente all’Università della Florida, ospite a DiMartedì è tornata a parlare della pandemia, dei vaccini e dei no vax. Per quanto la prima, Capua è stata molto chiara: “non avrà vita breve“. Poi ancora, sui ritardi delle consegne dei vaccini ha dichiarata che è la logistica a essere l’anello debole della campagna vaccinale più imponente mai realizzata. I vaccini hanno bisogno di essere trasportati in celle frigorifere che li mantengano a bassissime temperature, sarebbe molto più semplice muoverli se non avessero questa necessità.

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Per Ilaria Capua i no vax non vanno criticati

Manifestazione no vax negli Usa
Manifestazione di un gruppo di No vax (fonte: Getty Images)

Ha poi espresso parole a favore dei no vax. Non delle loro teorie, ma li ha difesi da eventuali discriminazioni o insulti. Queste persone non vanno prese a parolacce, ma convinte che potrebbero diventare una risorsa. La Capua, infatti, ha ipotizzato uno studio in cui coinvolgere soggetti convinti che i vaccini non siano utili, per poter capire come cambia l’aspettativa di vita di queste persone. Se migliora o peggiora, se si allunga o si accorcia.

“Abbiamo bisogno di capire i comportamenti di un organismo che ritiene inutili cose invece ritenuti importanti dalla scienza” sono state le parole della virologa a sostegno della sua tesi.

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Varianti coronavirus: quanto c’è da preoccuparsi?

Al momento, per la Capua, non ci sono evidenze circa una maggiore letalità di nessuna delle varianti individuate fino a ora (inglese, brasiliana, sudafricana). Chiaro è invece come queste si diffondano molto più rapidamente. Il virus non è mutato dall’esterno, ma dall’interno: questo è importante perché renderebbe i vaccini efficaci contro tutte le varianti. Smentisce quindi le parole del premier inglese Boris Johnson che aveva detto della variante britannica che fosse più letale di almeno il 30%.

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