“Donald Trump aiutava il KGB”: l’indiscrezione sciocca gli americani

Arriva la clamorosa indiscrezione legata all’ex presidente USA, Donald Trump: avrebbe aiutato il KGB in America secondo un ex agente

Donald Trump durante un comizio
Donald Trump (fonte: Getty Images)

Ancora una volta Donald Trump torna ad essere al centro degli scoop in America. Infatti l’ex presidente USA, a cui è succeduto Joe Biden dopo delle elezioni molto discusse, soprattutto da parte del presidente uscente. In questi anni di presidenza Trump è stato sempre al centro di molti scoop, e l’ultimo arriva da un ex agente segreto russo. Infatti Yuri Shvetz, ex spia russa, durante un’intervista al ‘The Guardian’, ha dichiarato che Donald Trump avrebbe aiutato il KGB, principale agenzia di sicurezza dell’unione sovietica. La rivelazione arriva all’interno di un libro di Craig Unger, che ha già scritto ‘House of Trump, house of Putin’, altri libri che parlano della situazione tra Trump e la Russia.

Donald Trump ed il KGB, dal primo contatto alla presidenza secondo un ex agente

Donald Trump @GettyImages

Le rivelazioni dell’ex agente Yuri Shvetz su Donald Trump finiscono al centro della critica nazionale ed internazionale. Infatti l’ex spia russa nel libro di Craig Unger avrebbe rivelato che il primo contatto tra l’ex presidente americano ed il KGB avviene quando si unisce in matrimonio con Ivana Zelnickova. Poi nel 1980 compra più di 100 televisori da Semyon Kislin un emigrato sovietico con un negozio a New York. Secondo l’ex spia l’associazione sovietica avrebbe puntato sul fatto che Trump era vulnerabile dal punto di vista intellettuale ed adulatorio. Poi con le critiche sulla presidenza Regan inizia a muovere i primi passi verso una candidatura politica. Inoltre sottolinea come l’elezione di Trump come presidente americano nel 2016 sia stata accolta con grande entusiasmo. Infine spiega come l’ex presidente fosse un soggetto perfetto per il mirino del KGB e come sia stato manovrato per circa 40 anni dall’associazione sovietica.

Impostazioni privacy