“Non ammalatevi di Covid”: la triste verità dietro il divieto del sindaco – FOTO

Il sindaco di un piccolo comune ha informato i cittadini il divieto assoluto di ammalarsi di Covid. Un’ordinanza che fa discutere, ma che nasce come attacco all’ASL.

bollettino covid 30 gennaio
Personale sanitario impegnato contro il Covid (Getty Images)

Un piccolo comune sardo ha fatto divieto ai suoi cittadini di ammalarsi di Covid. Un’ordinanza che in apparenza sembrerebbe insensata quanto inutile, ma che nasce da un disagio di fondo in cui Oniferi, centro abitato in provincia di Nuoro, si è ritrovato negli ultimi giorni. Ieri il primo cittadino del paese ha diramato un avviso a tutti i suoi compaesani, con il quale si faceva divieto di ammalarsi di Covid. In tanti sono rimasti spiazzati da questa “legge“, e la foto dell’ordinanza stessa ha fatto il giro del web.

Alla base di tutto, però, c’è una situazione decisamente spiacevole per gli abitanti del comune. E per il sindaco stesso. Tutto nasce per protestare per l’assenza di adeguata assistenza medica all’interno del centro abitato. Nelle righe precedenti l’assurdo divieto infatti si legge come il medico che occupava l’unico ambulatorio del paese avesse rinunciato all’incarico, per di più attraverso un messaggio Whatsapp.

L’azienda sanitaria locale non aveva ancora individuato il suo sostituto, lasciando di fatto i cittadini di Oniferi quasi in balìa di sé stessi.

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“Non vi ammalate di Covid”, la disperazione del sindaco

Il sindaco del paese, Stefania Piras, ha quindi diramato un’ordinanza come protesta per la situazione in cui si ritrova. In particolar modo l’ASL è stata accusata di non aver trovato “un medico con l’obiettivo di garantire il diritto alla salute dei cittadini, neanche nei comuni vicini”. Oniferi, stando a quanto rivela il sindaco alle testate locali, da mesi chiede un medico per gestire l’emergenza Covid, senza però essere ascoltata.

Vaccino Covid (getty images)
Persone in fila per il vaccino – Immagine di repertorio (getty images)

Da questa situazione spiacevole nasce l’ordinanza-provocazione del primo cittadino. Che non servirà per evitare che la gente si ammali di Covid, ma “speriamo che serva almeno per far arrivare lontano l’eco della nostra disperazione” confessa la Piras.

 

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