Roberto Speranza, possibile riconferma da Draghi: la storia del politico

Nelle prossime ore si andrà a delineare il Governo di Mario Draghi: possibile riconferma per Roberto Speranza come ministro della Salute.

Mario Draghi Roberto Speranza
Mario Draghi, ex governatore della BCE (Getty Images)

Il cambio di rotta è ormai alle porte. Mario Draghi, ex governatore della BCE, la Banca Centrale Europea, finirà oggi le sue consultazioni. Attesi tutti i partiti con i maggiori esponenti in Parlamento. L’ultimo giro prima di dare il via al suo nuovo Governo, che prevede una larga maggioranza.

Sono tante le forze politiche che hanno aderito al suo progetto, tutte tranne una: Fratelli d’Italia, che ancora non è sicura se si asterrà al voto o voterà contro. Come colpo di scena finale potremmo vedere rientrare anche il partito di Destra, per una maggioranza condivisa davvero da tutti.

Anche dalle parti della Sinistra ci potrebbe essere una spaccatura, soprattutto con LEU: Fassina e Speranza spingono per il sì, l’ala di Fratoianni è per il no. Ma è proprio da LEU che potrebbe arrivare una prima riconferma di Mario Draghi. Si tratta del ministro della Salute uscente, Roberto Speranza. Una possibile riconferma che è già iniziata a circolare nelle ultime ore.

Il Governo Draghi riabbraccia Roberto Speranza come ministro delle Salute

Roberto Speranza Governo Draghi
Il ministro della Salute, Roberto Speranza (Getty Images)

La Sinistra, in parte, vede di buon occhio un futuro Governo Draghi. Con quest’ultimo il ministro Roberto Speranza potrebbe rimanere al suo posto. Il lavoro fatto finora ha il gradimento da parte dell’ex governatore della Banca d’Italia.

Roberto Speranza è un giovane della politica italiana. Classe 1979. La sua carriera politica inizia nel lontano 2005, con Roberto che ha appena 26 anni, quando viene eletto nell’esecutivo nazionale della Sinistra Giovanile, movimento giovanile dei Democratici di Sinistra. Da quell’anno in poi ricopre dei ruoli a livello comunale.

La svolta arriva nel 19 marzo del 2013 quando viene eletto capogruppo alla Camera dei Deputati per il Partito Democratico, dopo aver sostenuto la candidatura di Pierluigi Bersani alle primarie dello stesso PD. Dopo soli due anni, però, annuncia le dimissioni da capogruppo alla Camera del PD, in dissenso con Renzi, il quale aveva posto la fiducia sulla nuova legge elettorale.

Il 20 febbraio 2017, dopo altri due anni, compie un passo ancora più netto e decisivo: abbandona il PD. Con lui se ne vanno altri esponenti, tra cui lo stesso Pierluigi Bersani. Cinque giorni dopo fondando un nuovo partito chiamato Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista.

Nel 2018 è candidato alle elezioni politiche con Liberi e Uguali e viene rieletto come deputato nella circoscrizione della Toscana. Nello stesso anno viene rieletto coordinatore nazionale di Articolo Uno e il 7 aprile 2019 ne diviene segretario. Nell’ultimo Governo Conte è stato ministro della Salute, carica che punta a ricoprire anche con Mario Draghi.

 

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