Burioni attacca sulla variante: “Ci stanno terrorizzando!”. Annuncio sul vaccino

Il Covid-19 sta fortemente condizionando la vita di tutti i cittadini italiani. Sale la preoccupazione per la scoperta della nuova variante, ma Roberto Burioni esprime chiaramente il suo punto di vista

Personale sanitario per il Covid-19
Personale sanitario – Immagini di repertorio (Getty Images)

Sono ore di grande fibrillazione in Italia a causa del Covid-19. E’ stata isolata a Napoli una nuova variante del virus che sembra essere piuttosto rara e sta allarmando i cittadini e l’intera comunità scientifica, in attesa di scoprire le conseguenze del nuovo ceppo. Secondo quanto riportano gli scienziati, presenterebbe alcune caratteristiche in comune con la variante inglese e altre addirittura con quelle brasiliana e sudafricana. Le autorità sanitarie ci hanno tenuto, dunque, a sottolineare che si tratta di un ceppo diverso rispetto a quelli evidenziati fino ad oggi, notizia che crea grande allerta per ciò che potrebbe verificarsi nella prossime settimane.

Una preoccupazione che oggi ha occupato le principali trasmissioni televisive, i telegiornali e ovviamente il mondo del web. In molti, infatti, hanno espresso il proprio stato d’animo sull’arrivo del ceppo ormai già ribattezzato come “napoletano”, non nascondendo la preoccupazione. A tal proposito, negli ultimi minuti, è intervenuto Roberto Burioni sui social per fare chiarezza sulla situazione.

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Burioni e la nuova variante: il virologo va controcorrente

Roberto Burioni si esprime sulla variante
Roberto Burioni (Screenshot YouTube)

Il noto virologo e divulgatore scientifico ha fatto il punto della situazione sui tanti rumors riguardanti le varianti con un post piuttosto duro sul suo profilo Twitter: “La nuova moda è ‘terrorizzare con la variante’. Vorrei farvi notare che varianti virali emergono continuamente e, fino a prova contraria, non rappresentano un pericolo“. Sulla validità del vaccino, inoltre, Burioni sembra piuttosto chiaro: “In particolare non c’è nessun elemento che ci faccia pensare che quelle già individuate. Non è detto che una variante resistente al vaccino possa comparire, pensate solo al morbillo che replica il suo genoma introducendo più mutazioni del coronavirus e contro il quale il vaccino (anni 60) è ancora efficace come il primo giorno”.

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