Covid, vaccinazione anche di notte: l’America corre, ma c’è un motivo

Procede in maniera disarmonica la campagna di vaccinazione covid in tutto il mondo. In America si vaccina anche di notte: vediamo il motivo

vaccinazione covid
Somministrazione del vaccino per il Covid (Fonte GettyImages)

Sta destando non poche polemiche, l’eterogeneità delle somministrazioni. La campagna di vaccinazione anti covid procede a rilento in Europa, al contrario degli Usa. In America infatti, dove ovviamente – vista la produzione americana – le disponibilità sono maggiori, si corre, letteralmente. La fetta di popolazione vaccinata corrisponde al 27% degli statunitensi. Numeri impressionanti se paragonati alle nostre percentuali (Italia 7,5%, Francia 6,8% e Germania 7,8%).

Intanto allo Javits Center di New York si fa sul serio. La struttura, gestita da operatori sanitari e militari, rimarrà aperta tutta la notte, andando avanti con le vaccinazioni a tappeto 24 ore su 24. Johnson & Johnson ha annunciato l’arrivo delle nuove dosi, che saranno utilizzate anche al New York State Fair – altro centro della grande mela a servizio delle vaccinazioni.

Campagna vaccinazione covid: gli States volano

Vaccino Covid
Una dose del Vaccino Covid (Fonte GettyImages)

Sono diversi i motivi per i quali l’Europa Sta rimanendo indietro rispetto a Paesi come Usa, Israele e UK. Sicuramente ci sono dei ritardi nelle consegne, visto che in Italia in questo momento sarebbero dovute arrivare 14milioni di dosi – contro i 6,5 ricevuti. Di questi soltanto il 70% è stato iniettato e somministrato – almeno con una dose. Ritardi nelle consegne che dipendono certamente dagli accordi presi dalla Ue, che non ha lavorato come gli Stati Uniti, che oltretutto il vaccino lo producono.

A New York intanto, la campagna va avanti a gonfie vele. Una vaccinazione a tappeto, che comprende tutti i cittadino disposti a prenotarsi online. Il Governo ha consegnato a New York ben 250mila dosi a settimana. La notizia ha ovviamente attirato l’attenzione oltreoceano, ed è stata commentata da Roberto Burioni. Ecco il suo tweet sull’argomento

 

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