Covid, nuova proposta di Draghi: a metà aprile tutto potrebbe cambiare

Nuove misure anti Covid potrebbero arrivare a metà del prossimo mese di aprile. Sarebbe questa la nuova idea da attuare del Presidente Draghi. Cosa cambierà?

Draghi, Presidente del Consiglio
Draghi, Presidente del Consiglio (fonte Getty Images)

E’ di ieri la notizia di altre tre regioni in zona rossa, Toscana, Calabria e Valle d’Aosta mentre il Lazio ritorna in arancione. La penisola quindi risulta quasi completamente rossa e non c’è nessuna regione in zona gialla. Il livello più basso di restrizioni è stato escluso fino al 30 aprile ma Draghi sta pensando ad alcuni cambiamenti. Ecco cosa potrebbe succedere.

Dopo la conferenza tenuta ieri dal Presidente del Consiglio, è chiaro a tutti che la situazione è ancora critica. Il Capo del Governo ha infatti affermato che dovremmo ancora tenere duro e le restrizioni continueranno fino al 30 aprile prossimo. L’unica eccezione sarà l’apertura delle scuole fino alla prima media, ma questo soltanto dopo le festività pasquali.

Da ieri Calabria, Toscana e Valle d’Aosta si sono unite alle altre 7 regioni già rosse. Da settimane ormai il giallo non appare nella cartina dell’Italia e perfino la Sardegna è passata da zona bianca ad arancione. Le restrizioni annunciate dal Presidente però hanno innescato non pochi dubbi soprattutto da parte di un gruppo parlamentare. Per tale motivo sembra che il Presidente stia già pensando ad un check intorno alla metà del mese.

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Matteo Salvini
Matteo Salvini (screenshot Instagram)

Perplessità da parte della Lega sulle misure annunciate dal Presidente. Per questo motivo il Capo del Governo starebbe valutando l’idea di una verifica a metà mese anche se già durante la conferenza stampa non aveva escluso cambiamenti in corso d’opera.

Per il leader del partito Matteo Salvini è impensabile continuare con le chiusure e annuncia che la Lega appoggerà le decisioni del Presidente solo se, dal 7 aprile in poi, si prevede una graduale apertura in sicurezza. Per il gruppo politico non si può decidere tutto fin d’ora poiché bisogna valutare i cambiamenti e i dati volta per volta e non escludere un connubio in sicurezza tra lavoro e salute.

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