Elon Musk, via ai test per il chip nel cervello: “Comunicheremo col pensiero”

Elon Musk è pronto a investire sui primi test sull’uomo. Un chip nel cervello per comunicare col pensiero: esperimenti sulle scimmie danno risultati

Elon Musk
Il fondatore di Tesla Elon Musk (getty images)

Sembra fantascienza, ma non lo è. Come al solito, nei progetti in cui il visionario imprenditore Elon Musk mette il naso, la ricerca scientifica si fonde con l’inimmaginabile. E’ il caso dell’ultima pensata del miliardario sudafricano, che attratto in maniera spropositata dai chip impiantati nel cervello è pronto adesso a sperimentare. Già sulle scimmie, secondo i test effettuati dall’azienda Neuralink, i chip avrebbero dato incredibili risultati.

L’obiettivo di Musk sarebbe quello di, un domani, poter comunicare tra di noi solo con il pensiero. I vantaggi degli esperimenti, già in fase avanzata sulle scimmie, sarebbero sbalorditivi anche dal punto di vista medico. Basti pensare agli effetti che potrebbero riservare a patologie neurologiche come Alzheimer e Parkinson.

Elon Musk, pronto alla sperimentazione dei chip sugli uomini

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L’imprenditore Elon Musk (getty images)

L’azienda nata nel 2017 a San Francisco si è già portata avanti nella sperimentazione sugli scimpanzé. I chip impiantati da Neuralink sulla scimmia di nome Page hanno dato risultati incredibili. Page è infatti riuscito, tramite un impianto wireless nel cranio a controllare un joypad. Il chip ha infatti registrato l’attività cerebrale del macaco che in un secondo momento, dopo aver imparato a utilizzare il pad per giocare, è riuscito nel gioco solo tramite la sua mente, in maniera inconscia.

Anche gli esperimenti sull’uomo saranno condotti dall’azienda californiana. L’idea di Elon Musk sarebbe quella di creare una connessione permanente a Internet, che renda possibile comunicare col pensiero. Anche Alberto Sangiovanni Vincentelli dell’Università della California a Berkley aveva parlato dei chip impiantati nel cervello come realtà. Le sperimentazioni hanno già successo in ambito medico. Utilizzati come detto per la stimolazione cerebrale nei malati di Parkinson e Alzheimer.

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