Superlega, l’Inter dice no e lascia! “Non è di nostro interesse”. Il punto

L’Inter è la prima squadra a lasciare la neonata Superlega. Niente competizione per i nerazzurri che seguono la linea di altre sei squadre.

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Zhang e Javier Zanetti allo stadio (Getty Images)

Che scivolone! Potremmo commentarlo da subito così l’inizio della Superlega, che di fatto, (almeno da quello che si è evinto nelle ultime ore), non ci sarà. Il colpo di scena è arrivato subito dopo la grande riunione, con i 12 club facenti parte della competizione intorno al tavolo, conclusasi nella notte tra martedì 20 e mercoledì 21. Non ci sono le condizioni per andare avanti.

I primi club a tirarsi indietro rispecchiano un’unica nazione, l’Inghilterra: Manchester City, Manchester United, Tottenham, Liverpool, Chelsea e Arsenal hanno detto di no, chiarendo che la competizione, così come appare, non può essere giocata, né tantomeno proposta ai vari sostenitori e supporters inglesi, i quali erano già pronti a scatenare l’inferno.

Ma le sei squadre inglesi non sono state le uniche ad alzarsi dal tavolino “poggiando” il loro no davanti a tutti. Nella notte è arrivato anche quello dell’Inter. Unica squadra italiana a rifiutarsi di scendere in campo in una competizione che non rispecchia, a detta loro, un regolamento opportuno da poterlo applicare già dalla prossima stagione. Insomma, il caso regna sovrano. E le altre due italiane?

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L’Inter dice no alla Superlega: le altre italiane non si pronunciano, tutto sospeso

Inter Lascia Superlega Zhang
Il presidente dell’Inter Zhang (Getty Images)

Con sette club su dodici che si tirano indietro, la sospensione arriva in automatico. E, infatti, dopo il no della dirigenza e presidenza nerazzurra, si è deciso di sospendere tale competizione e di rinviare il tutto a data da destinarsi. Anche se questa data sembra sempre di più non esserci.

Nei giorni scorsi, molti tifosi della squadra di Milano, avevano scritto anche a Javier Zanetti, dirigente nerazzurro ed ex capitano, storico, dell’Inter, sollecitandolo a tirarsi indietro per il bene anche del tifo.

In serata il no. Le altre due italiane, Milan e Juventus, non si sono pronunciate. Sedute intorno al tavolo hanno aspettato il verdetto, ossia la sospensione, senza battere ciglio. In tanti, forse, avrebbero gradito un passo indietro anche da parte loro, per non perdere la faccia su uno dei scenari più comici e, forse, deprimenti, che si sono abbattuti sul mondo del calcio negli ultimi anni.

 

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