Oggi è un altro giorno, Lino Banfi svela: “A 17 anni dormivo sotto i portoni”

Lino Banfi da poco fa parte del cast di Oggi è un altro giorno condotto da Serena Bortone. Oggi ha commosso tutti con il racconto di quando aveva 17 anni. 

lino banfi ride
L’attore Lino Banfi (getty images)

Il lunedì e il venerdì Serena Bortone ospita in collegamento a Oggi è un altro giorno il grande Lino Banfi. Lui si è organizzato una scrivania con tutti gli oggetti il cui nome termina in “lino” ed è pronto a rispondere alle domande, alle curiosità e alle richieste del pubblico. Insomma, Nonno Libero si divide tra scenette divertenti e tanta ironia, ma non mancano anche momenti commoventi.

Infatti, spesso Lino ricorda aneddoti del suo passato e nel raccontarli si commuove. Questo è quello che è successo oggi, lunedì 26 aprile, in cui lui ha confessato una cosa molto particolare di quando aveva solamente 17 anni. Basti pensare che ha iniziato dicendo: “Se ce la faccio a non piangere te la racconto”. Poi ce l’ha fatta.

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Lino Banfi: “A 17 anni dormivo sotto i portoni”

Lino Banfi
Lino Banfi a Oggi è un altro giorno (screenshot RaiPlay)

A 17 anni Lino si trovava a Milano e dormiva sotto i portoni, nelle case in costruzione, nei vagoni fermi alla stazione perchè non aveva soldi e non trovava lavoro. Ad un certo punto arrivò un barbone che gli chiese chi fosse e che cosa voleva fare da grande. “Quando gli ho detto che volevo diventare un attore, lui mi ha consigliato di andare in ospedale e operarmi di tonsille, tanto non servivano a niente”, ha confessato.

Non solo, ma questo signore gli ha dato un intruglio che gli ha gonfiato la gola per aiutarlo nella sua finzione. Questo era un modo per mandarlo in un posto al caldo e con dei pasti, ovviamente. Lino fece esattamente così, ma non aveva previsto che l’operazione di tonsille prevedeva 4-5 giorni di digiuno. Fece l’intervento e poi il medico decise di dimetterlo il giorno dopo.

A quel punto, disperato, Lino Banfi ha ricordato il consiglio del papà: quando sei nei guai racconta la verità. Così raccontò tutto al medico che lo aveva seguito. Incredibilmente quell’uomo si commosse a tal punto, si arrabbiò a tal punto nel vedere che un ragazzo ha dovuto inventarsi quella cosa per poter mangiare, che ha ordinato di tenerlo in ospedale una settimana con due pasti caldi al giorno.

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