“Dimenticati dal Governo” Riapre l’Hotel, ma i numeri sono da brividi

L’Hotel riapre ma l’amministratore delegato punta il dito contro il governo: “Siamo stati dimenticati da loro”. I numeri sono da brividi

Facciata Hotel Vesuvio
Facciata Hotel Vesuvio (screen da Instagram)

E’ uno degli hotel più famosi e più belli ed è pronto a riaprire dopo 11 mesi di chiusura negli ultimi 14. “Non era mai successo, nemmeno in tempo di guerra” ha raccontato Sergio Maione a La Republica. L’albergo in questione è il celebre Vesuvio, sul lungomare di Napoli, di fronte al Castel dell’Ovo.

Si stanno ultimando i lavori, la porta d’ingresso scorrevole nuova di zecca ma tutto sarà pronto per il 29 maggio, il giorno della riapertura. Delle 160 stanze dislocate su 10 piani, al momento solo 12 camere schierate. Gli operai sono impegnati nel restyling della suite presidenziale, una camera da 300 mq, con tanto di piscina che fu inaugurata da Sophia Loren.

L’albergo è pronto a ripartire e già sono previsti i primi clienti, italiani in primis come ha svelato Maria Claudia Cardinale, la direttrice del Vesuvio. Sarà, poi, la volta degli americani, che dovrebbero arrivare in città anche in concomitanza con la stagione lirica del Teatro San Carlo di Napoli.

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Hotel Vesuvio, l’attacco al governo sugli aiuti

Ovviamente l’albergo Vesuvio rispetterà al massimo tutti i protocolli anti Covid, a partire dalla misurazione della temperatura all’ingresso fino all’obbligo di esibire il green pass, che consiste in un tampone negativo entro i quattro giorni, oppure il documento che accerta il superamento della malattia o l’inoculazione del vaccino.

Maione, però, ha anche evidenziato le difficoltà vissute dall’hotel. “Mesi disastrosi abbiamo vissuto – le sue parole – ben 13 milioni di fatturato persi nel 2020 e solo 314mila euro avuti dal governo. Come se non bastasse, nulla è previsto per noi nel decreto Sostegni. Prestiti bancari e personale in cassa integrazione, così siamo andati avanti. Quante piccole imprese non riapriranno?” ha detto.

Un attacco, poi, anche al Comune. “Pochissimo ha fatto lo Stato, nulla il Comune, per cui versiamo di Tari ben 200mila euro l’anno” le parole del manager. E l’auspicio finale di Maione è anche ripartire con i matrimoni, considerato come la ristorazione, sul fatturato, incida per 4 o 5 milioni di euro. I prezzi delle camere? “Bloccati al 2019” ha assicurato Maione.

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