“La sentivo urlare”, svolta nel caso Denise: testimonianza fondamentale

Svolta nel caso Denise Pipitone: “La sentivo urlare” le parole del testimone fondamentale. Cosa sta succedendo? Verità sempre più vicina

Denise
Denise Pipitone (screen da Instagram)

Le indagini su Denise Pipitone, a 17 anni dalla scomparsa, continuano ininterrottamente e si arricchiscono anche di novità – forse – in grado di avvicinarsi definitivamente alla verità. Cosa successe in quel primo settembre del 2004 a Mazara del Vallo? Chi ha rapito la bambina?

Gli investigatori stanno lavorando a pieno regime per arrivare finalmente alla verità, con Piera Maggio – la madre di Denise – che mai ha smesso le speranze in tutti questi anni, lottando sempre per ritrovare la sua bambina. Tra gli ultimi, clamorosi, risvolti c’è stata anche una lettera anonima spedita a Giacomo Frazzitta, legale della Maggio.

Nella missiva l’uomo ha raccontato di aver visto la piccola Denise, il giorno della scomparsa, in un veicolo piangere e gridare aiuto, il nome della mamma in particolare. L’avvocato, peraltro, ha più volte chiesto all’autore della lettera di palesarsi. Un desiderio esaudito proprio ieri pomeriggio. Sembra infatti come l’uomo abbia deciso di rendere nota la sua identità incontrando l’avvocato Frazzitta.

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Caso Denise, le mosse del legale Frazzitta


Il legale non ha confermato la notizia che nel frattempo lavora sul caso alacremente. Gli ultimi provvedimenti riguardano una perizia grafologica affidata a Sara Cordella allo scopo di verificare l’autenticità della firma di Anna Corona sul posto di lavoro. Una situazione nebulosa, questa, considerato come Francesca Adamo, collega della Corona, abbia sostenuto di aver apposto lei la firma sul registro presenze.

Pare, infatti, che la Corona si fosse allontana dal posto di lavoro al momento della scomparsa della bambina. La donna, ex moglie del padre biologico di Denise, d’altronde, nel nuovo filone dell’inchiesta condotta dalla Procura di Marsala, è una delle indagate, al pari di Giuseppe Della Chiave.

E la posizione dell’uomo sarebbe al vaglio anche per le dichiarazioni dello zio Battista, oggi deceduto, che sostenne di aver notato la bambina a Mazara del Vallo, in un capannone, in braccio a Giuseppe impegnato in una telefonata.

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