Covid, euforia vaccini tra i giovani: l’hashtag diventa virale

Da oggi cade il limite di età per la prenotazione dei vaccini anti covid e i giovani si sono “accalcati” sui portali delle regioni. Sui social scoppia la festa.

Vaccino covid prenotazione giovani
Uno dei tweet comparsi oggi sui social (fonte: Twitter)

Che ci sia tantissima voglia di ripartire lo si capisce collegandosi questa mattina su Twitter. Da oggi in tutte le regioni cade il limite di età per la prenotazione dei vaccini. Tutti, dai 16 anni in su, possono accedere al siero in base ai calendari stilati nei rispettivi territori. A parte alcuni piccoli slittamenti, da oggi gran parte dei 20enni ha potuto prenotare la propria dose. E sui social è scoppiata la festa.

Il tag “Prenotato” è andato subito in tendenza perché i giovanissimi ci hanno tenuto a riunirsi sui social per festeggiare tutti insieme questo spiraglio di luce in fondo al tunnel. Entro l’estate tutti avranno potuto ricevere il vaccino e ora vacanze, nottate in discoteca, i banchi di scuola o di università non sembrano più un miraggio così irraggiungibile.

I siti delle piattaforme regionali adibiti alle prenotazioni sono intasati da ore, code di migliaia di ragazzi e c’è chi, vista la situazione, ci ha tenuto a prendersi una piccola rivincita dopo un anno e mezzo di accuse di irresponsabilità alle nuove generazioni: “Noi giovani ci prenotiamo in massa alla faccia dei no vax delle vecchie generazioni” si legge un po’ ovunque sulle bacheche social.

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 Covid: sui social esplode la festa tra i giovanissimi che hanno prenotato il vaccino

Ci si aspettava un’adesione in massa, ma la realtà ha superato di gran lunga le aspettative. Tra i ragazzi c’è voglia di riprendere in mano la vita lasciata in sospeso e di farlo con serenità, lasciando a casa la paura di poter contrarre il virus e trasmetterlo in famiglia. C’è chi, dopo essersi aggiudicato la propria dose, è corso a prenotare le vacanze, chi si è fotografato in lacrime perché potrà finalmente tornare in Italia e abbracciare la propria famiglia che non vede da un anno e mezzo.

E poi c’è chi non dimentica il sarcasmo, ricordando i vecchi tempi in cui le code davanti al pc si facevano per accaparrarsi i posti migliori ai concerti, non di certo un vaccino.

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