Zona bianca in tredici regioni: le regole e cosa cambia da oggi

Da oggi, lunedì 14 giugno, tredici regioni d’Italia in zona bianca: meno restrizioni per ben 40 milioni di persone. Le regole da seguire.

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Ristorante in zona bianca (Facebook)

Se la lotta al Covid non è del tutto terminata, anzi, si continua con la campagna vaccinale e con le dovute protezioni, dall’altra parte le cose, regione per regione, vanno mano a mano cambiando. Soprattutto per quanto riguarda le regole. C’è chi si sposta dalla zona gialla e alla zona bianca. E il cambio, a mo’ di regole, è davvero sostanziale.

Da oggi, lunedì 14 giugno, sono tredici, le regioni d’Italia in zona bianca. A quelle che già vi erano in questa fascia, si aggiungono il Lazio, la Lombardia, il Piemonte, l’Emilia Romagna, la Puglia e la provincia autonoma di Trento. Un cambio davvero importante, soprattutto per il numero di persone che da oggi potranno dire addio al coprifuoco.

Sono 40 milioni, gli italiani che non dovranno più rispettare un limite di tempo, indicato dall’orologio, nel rientrare a casa. Eliminate completamente il coprifuoco. Che rimane, così, solo nelle regioni in fascia gialla, dalle 24.00 alle 05.00 del mattino. Ma anche per queste nuove regioni ci sono altri significativi cambiamenti da tenere sott’occhio.

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Le regioni in zona bianca: le norme da rispettare e i limiti eliminati

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Ristorante all’aperto (Pixabay)

Tredici regioni non sono poche. Visto anche quelle poc’anzi entrate, per numero di abitanti, sono sempre di più gli italiani che possono dirsi contenti di poter rientrare a casa quando vogliono loro, senza limite d’orario. Ma non è tutto. All’aperto, sia esso nei ristornati, nei bar o nei pub non c’è un limite di persone da dover rispettare. L’importante è il distanziamento.

Si potrà consumare anche all’interno dei locali. Qui, però, c’è un limite massimo di persone: sei al tavolo, non una di più. All’aperto e al chiuso, vige sempre la stessa regola: mascherina e distanziamento sociale.

I locali pubblici potranno osservare orari liberi. Mentre per quanto riguarda l’asporto, è consentita la vendita senza alcuna restrizione per cibi e bevande a domicilio, che deve comunque avvenire nel rispetto delle regole per quanto riguarda l’impacchettamento dei prodotti.

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