Covid, ricoverato in terapia intensiva il cardinale Burke: cosa diceva del vaccino?

Il cardinale Burke è stato ricoverato in terapia intensiva dopo aver contratto il Covid. Pubblicamente contrario al vaccino, ecco che cosa diceva a riguardo. 

Cardinale Burke
Cardinale Burke (GettyImages)

Il cardinale e arcivescovo statunitense Raymond Leo Burke è stato ricoverato in terapia intensiva, in condizioni gravi, dopo aver contratto il Covid. 73 anni, Burke è ex Presidente del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica e dal 2014 è patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta.

È da sempre noto per essere uno dei più conservatori e tradizionalisti della Chiesa. Infatti, è chiaramente contro la linea che sta portando avanti nel suo pontificato Papa Francesco. Si è reso protagonista, inoltre, di affermazioni molto forti per quanto riguarda il vaccino contro il Covid 19.

Lui è un no vax e nelle scorse settimane ha fatto molto discutere per aver detto che il vaccino è un modo per “iniettare alle persone un microchip” e che all’interno ci sarebbero “feti abortiti“. Ovviamente sono tutte dichiarazioni senza prove e senza fondamento scientifico. Ma ecco le sue condizioni.

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Cardinale Burke in terapia intensiva per Covid: “Gravi condizioni”

Cardinale Burke
Cardinale Burke (GettyImages)

Dopo le sue forti dichiarazioni sul virus e sul contenuto dei vaccini, con una chiara posizione no vax, il cardinale ha contratto il Covid. Non si sa in quali circostanze ma nelle ultime ore sono arrivati comunicati ufficiali e messaggi via Twitter.

Il suo staff ha dato un annuncio ben preciso. Ecco le parole precise:

A partire dal 17 agosto Sua Eminenza rimane in condizioni serie, ma stabili. La sua famiglia, che con un’equipe medica è responsabile di tutte le decisioni mentre il cardinale rimane sedato e con ventilatore medico, ha grande fiducia nelle cure che sta ricevendo. Il cardinale ha ricevuto i Sacramenti dai sacerdoti a lui più vicini.

Poco dopo la famiglia ha fatto sapere di non voler dare indicazioni su dove si trova il cardinale per “evitare le ovvie difficoltà che questo potrebbe causare”.

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