Torna a parlare Corinna Betsch, la moglie di Michael Schumacher: sono lacrime, ancora una volta. Una storia che presto verrà vista in tv.
Per qualcuno, anzi per molti, non viene nemmeno ricordato. Parliamo di un giorno, il 29 dicembre, di un preciso anno: il 2013. Forse in tanti ci preparavamo per poter festeggiare al meglio la fine dell’anno e l’inizio del nuovo. Forse erano le stesse sensazioni che stava provando anche Michael Schumacher, il campionissimo della Formula 1, in casa Ferrari.
E invece, quel “maledetto” 2013, fu un anno che finì in modo tragico. Michael cadde e batté la testa mentre sciava. Negli anni, durante quella sciata sulle Alpi, non si è mai capito bene cosa fosse realmente accaduto. Ma poco importa. Perché la sua vita, e quella dell’intera famiglia, da quel giorno è cambiata. Anzi, è stata distrutta.
E a proposito di famiglia. Durante questi otto anni, o quasi, la famiglia ha mantenuto un silenzio commovente. Poche dichiarazioni, poche interviste. Solo l’ospedale e le tante cure. Ora, la moglie Corinna Betsch, è tornata a parlare. Anche perché il 15 settembre, su Netflix, uscirà la sua storia. Quella di un campione!
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Il dolore, immenso, della moglie di Schumacher: Corinna e la mancanza perenne
“Perché a Michael, perché a lui, perché a noi, perché tutto questo?”. Inizia così, una delle tante frasi che Corinna ha emesso durante un’intervista rilasciata pochi giorni fa. Capacitarsi di ciò che è successo è, e rimarrà impossibile. Decifrarlo anche. La mancanza, è quella che regna sovrana.
Anche se il campione della Ferrari ancora respira, manca ogni giorno, sempre di più. E a ripeterlo è sempre lei, sua moglie: “Ciò che a me, e alla mia famiglia, manca più di ogni cosa è la quotidianità. Sapere che Michael, in quelle vesti, non c’è più”.
Sono parole strazianti, che colpiscono il cuore e l’essere di chiunque. Ogniqualvolta che qualcuno di noi pensa al “tedesco”, potremmo scommetterci, rivengono in mente due immagini: quella di quel ragazzo, vincente, con il cavallino rampante sempre a fargli compagnia, assieme al suo amico Jean Todt. E la seconda, che non è neanche un’immagine, ma un pensiero: quello che va a lui, mentre lo immaginiamo “perdere la vita” dopo una caduta sugli sci.
Una vita che lo stesso Jean, di recente, ha detto tornerà a essere tale: “Michael migliorerà. La sua vita, lentamente, migliorerà”. Ed è quello che ci auguriamo tutti quanti, anche a costo di non vederlo più, ma di pensarlo felice, assieme alla sua famiglia, che in questi anni lo ha sempre protetto!